“Non é accettabile che il dottor Marchionne continui a fare annunci a convegni, senza mai prendere impegni scritti con i sindacati e il governo”. E’ il commento del leader della Fiom Cgil, Maurizio Landini, secondo il quale “ci vorrebbe più rispetto per i lavoratori e per il Paese”. La Fiat, infatti, ricorda Landini “ha già chiuso tre stabilimenti in Italia, la Cnh di Imola, la Irisbus di Avellino e Termini Imerese, che occupavano circa 4.000 persone. Dei 20 miliardi di investimenti promessi con il piano Fabbrica Italia, ne sono stati investiti solo 2”.
“Inoltre, Marchionne annuncia che la produzione in Italia potrà saturare gli impianti tra tre o quattro anni. Ma non si vedono all’orizzonte nuovi modelli. Infatti la Fiat continua a perdere quote di mercato molto maggiori degli altri competitors europei. In Germania, Usa e Francia, per saturare la produzione, sono stati messi in campo investimenti in ricerca, sviluppo e nuove tecnologie.”
“Infine, – continua il sindacalista – il governo non può chiudere gli occhi di fronte alle libertà negate negli stabilimenti Fiat e al rischio di un suo disimpegno nei confronti del nostro Paese. Proprio per questo é necessario che convochi al più presto un tavolo di confronto con l’azienda. A tal fine, la Fiom ha dichiarato per il 28 giugno lo sciopero generale del gruppo Fiat e della componentistica, con manifestazione nazionale a Roma.”