Per il direttore del Fondo Monetario Internazionale “fino a che gli effetti sul lavoro non saranno invertiti non si potrà dire che la crisi è finita”. Preoccupa in particolare il livello di disoccupazione giovanile in Italia, Spagna, Portogallo e Grecia “Mi preoccupa che quasi un quarto dei giovani europei under 25 non riesce a trovare un lavoro. In Italia e Portogallo più di un terzo dei giovani sotto i 25 anni è disoccupato. E in Spagna e Grecia sono più della metà”. Lo ha detto il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale Christine Lagarde che lancia nuovamente l’allarme disoccupazione per l’Europa. Lagarde, che ha presentato oggi, 28 gennaio, il volume “Jobs and Growth: Supporting the European Recovery”, redatto da ricercatori del Fmi, sottolinea che i disoccupati nel Vecchio Continente sono quasi 20 milioni. “Fino a che gli effetti sul lavoro non saranno invertiti , afferma, non possiamo dire che la crisi è finita”. “Quando la disoccupazione è alta, la crescita è lenta perché la gente consuma meno e le aziende investono e assumono meno” afferma ancora Lagarde, sottolineando che la strada più efficace per rafforzare l’occupazione è la crescita. Secondo alcune stime, un punto percentuale di crescita in più nelle economie avanzate ridurrebbe la disoccupazione di metà di un punto percentuale, ovvero farebbe tornare al lavoro 4 milioni di persone”. Secondo Lagarde però, per rilanciare la crescita in Europa è necessario che i governi riducano gli elevati livelli di debito. “Il debito pubblico deve calare. In un contesto di bassa crescita, il trucco è muoversi gradualmente fino a che il mercato lo consente con politiche ancorate all’impegno di un risanamento fiscale sostenuto a un ritmo ragionevole nel medio termine. Il risanamento, inoltre, dovrebbe essere visto come un’occasione per rendere il budget più orientato alla crescita”.
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