Grecia, Spagna, Canada, Messico, Francia, ma anche Buthan e Congo, oltre che Italia. Acquista sempre più una dimensione internazionale il Labour Film Festival. Giunto alla diciottesima edizione, propone produzioni provenienti da quattro continenti. A testimonianza dell’universalità del tema del lavoro e della sua centralità per numerosi autori pur appartenenti a differenti culture cinematografiche.
La consolidata rassegna dedicata all’incontro tra cinema e lavoro, promossa da Cisl e Acli Lombardia con il Cinema Rondinella, quest’anno si terrà dal 5 settembre al 13 ottobre. Primo in Italia, uno dei quattro più importanti nel panorama europeo, il Labour F.F., nonostante le difficoltà create dalla pandemia al mondo del cinema, non si è mai fermato e ritorna anche questa fine estate con il suo ricco carnet.
Il festival ripropone la collaudata formula articolata su tre sezioni: Labour.Short, dedicata ai cortometraggi; Labour.Doc, ai documentari, e Labour Film, i lungometraggi di fiction.
Numerose e interessanti le proposte. Differenti le angolature da cui i registi leggono il tema del lavoro. Alcune che si ripetono da tempo come il lavoro precario, le difficili relazioni sindacali, i licenziamenti. Altre che emergono con particolare attualità, come il conflitto che sorge tra lavoro e tutela dell’ambiente narrato da Carla Simòn in Alcarràs, Orso d’oro a Berlino, quando il proprietario di un terreno ha nuovi piani per il frutteto e i peschi che danno lavoro ad una famiglia devono essere abbattuti per far posto ai pannelli fotovoltaici.
Altro tema al centro delle cronache di questi giorni, con gli scioperi di hostess e steward di Ryanair e Easy Jet, viene affrontato dai francesi Julie Lecoustre ed Emmanuel Marre in Generazione low cost, che racconta le vicende di un assistente di volo occupato in una compagnia aerea low cost.
Complessivamente, il programma prevede ben 20 appuntamenti, 25 pellicole – 8 corti, 7 documentari e dieci film – e diverse serate speciali, con l’intervento di registi ed esperti. Chiuderà la rassegna il Labour Short Award, la serata dedicata ai corti che ogni anno riscuote grande successo tra il pubblico chiamato a scegliere la proposta più apprezzata.
Un focus particolare è riservato al lavoro giovanile precario e sottopagato, in particolare con l’evento “Io non sono invisibile”, realizzato in collaborazione con BiblioLavoro, biblioteca e archivio storico della Cisl lombarda.
Anche per l’edizione 2022 al fianco del Labour Film Festival ci sono importanti media partner: oltre al Diario del lavoro, Avvenire, Il Segno, Radio Marconi, Conquiste del lavoro, CislTv.
Una mostra dal titolo “Giovanni Bianchi: un pensiero per la democrazia”, sarà esposta all’ingresso della sala per tutta la durata della rassegna, a ricordo del presidente delle Acli lombarde e nazionali, a cinque anni dalla scomparsa.
L’intera manifestazione si svolge come sempre al Cinema Rondinella di Sesto San Giovanni, con il patrocinio del Servizio per la vita sociale e il lavoro della Diocesi di Milano e di Europa Cinemas, e con la collaborazione del Circolo Acli San Clemente, di Lombardia Servizi, di Fitel Lombardia, di Crt Fitel Milano e di BiblioLavoro.
Il programma completo, aggiornamenti e schede di tutte le pellicole presentate sono disponibili su www.cinemarondinella.it e nella sezione “Cinema e lavoro” di www.lombardia.cisl.it.
Costantino Corbari