L’Abi ha comunicato alle organizzazioni sindacali l’intenzione di avviare la procedura di scioglimento per onerosità del Fondo di Solidarietà di Settore, istituito nel 1999 con il Decreto Ministeriale 152.
Il segretario generale della Uilca Massimo Masi ritiene questa scelta grave e sbagliata, perché “priva di prospettive costruttive, in particolare in un momento in cui le banche hanno ancora bisogno di ristrutturarsi”. L’Abi, secondo il sindacalista, “con questa decisione dimostra di comportarsi come Giano Bifronte: da una parte apre il fronte con Cgil, Cisl e Uil per il tavolo sulla produttività e sui nuovi ammortizzatori sociali, dall’altra disdice unilateralmente il Fondo degli ammortizzatori sociali pattuito nel 1999”. “Se questo è il clima – conclude – che segna l’apertura del confronto per il rinnovo del Contratto Nazionale del settore, in scadenza alla fine dell’anno, il 19 novembre rischia di essere ricordato nel mondo del credito come il triste giorno in cui l’Abi ha deciso di interrompere il positivo percorso in termini di relazioni sindacali intrapreso negli ultimi anni.” Anche Agostino Megale, segretario generale della Fisac condanna duramente la decisione dell’Abi. Il sindacalista ricorda che “il fondo ha operato bene nel corso del decennio affrontando e risolvendo i problemi occupazionali del settore”. (LF)