“Siete tutti appecoronati! Se vi dicono di camminare su una gamba, eccovi pronti ad ubbidire”, grida la corpulenta donna. Il suo interlocutore l’ha appena informata che è in lista per la vaccinazione. “Ma lo sai che migliaia di medici e di infermieri si rifiutano? Ci sarà una ragione. Ora li vogliono obbligare! Ma è contro la Costituzione!”. “Se svolgono un compito pubblico, è giusto, per tutelare loro e i malati”, prova ad obiettare l’uomo. “E allora fatevi iniettare questo veleno. E poi come vi mettete con le varianti? Io non ci casco. Non ho una vita sociale, non vado a feste o in giro per aperitivi. Sto attenta, certo. Non mi camuffo con la mascherina però mantengo la distanza e non abbraccio nessuno. E l’acqua di fogna non me la faccio mettere dentro”. “Sarà pure un rischio ma è l’unico modo per combattere la pandemia”. “Appecoronati, appecoronati!”.
Un dialogo colto al volo, davanti ad un locale che espone in bella vista il cartello “solo asporto”. Il negazionismo continua a raccogliere adepti. Se persino un magistrato come Nicola Gratteri ha scritto la prefazione ad un libro, “Segreto di Stato”, che mette tutto in discussione, c’è poco da stupirsi. Il complotto degli ebrei va sempre di moda. E la storia del virus creato in laboratorio non perde il suo fascino.
“Quanto abbiamo appreso sinora, ci dà il quadro di una realtà inquietante e di un’ancora più inquietante cospirazione criminale, ordita da menti traviate”, insiste l’ineffabile monsignor Carlo Maria Viganò, che rilancia l’aberrazione di sieri prodotti con feti abortivi.
E giù contro il Great Reset, Bill Gates, George Soros, il gruppo Bilderberg, la massoneria, BigPharma, che nei contratti segreti si sarebbe assicurata la totale immunità, le multinazionali, gli usurai delle banche, i governi complici, i mass media asserviti, e chi più ne ha, più ne metta. Papa Francesco, dissolutore della Chiesa Cattolica, è il primo officiante dell’infernale sabba che invoca “il regno dell’Anticristo”. L’ex arcivescovo si esprimerà in tali termini durante un summit mondiale, “la verità contro la paura”, in programma on line a fine aprile. C’è già un sito americano per registrarsi e assistere all’evento. I no vax e i no mask sopravvivono alla caduta di Donald Trump.
Poi capita di parlare con un amico, infettato dal Coronavirus pochi giorni fa. “Volevo telefonare ad una radio per protestare contro un tizio che metteva in dubbio la necessità dei vaccini. Un mascalzone. Come si fa a negare una tale evidenza?”, biascica con il poco fiato che ha ancora in corpo. Racconta di febbre altissima, di tachipirina, di antibiotici, di eparina per prevenire possibili trombi. “Io che ho paura degli aghi continuo a farmi le iniezioni in pancia. Il mio medico mi ha detto che potrei finire intubato o persino sottoposto ad una tracheotomia”. Un fisico forte ed asciutto gli ha permesso di evitare il ricovero ma la voce rivela che la paura è ancora tanta. “Mi veniva da vomitare, avevo gli incubi, non riuscivo a respirare, dolore ovunque, la pelle che brucia, gli occhi che te li strapperesti, braccia e gambe come paralizzate, niente odori e nessun sapore, ammesso che riesci a mangiare qualcosa. Sembra che la morte ti stia prendendo. Altro che effetti collaterali del vaccino! Fatelo, fatelo tutti!”.
“Questa è la settimana della svolta”, promette il generale Figliuolo. Si intravede una luce in fondo al tunnel. E allora vale la pena di rimanere in fila, pecore che si fidano dei propri cani pastore, verso l’ovile dell’immunità di gregge. Con l’impegno però a mantenere vigile il pensiero critico. E a esercitarlo con determinazione. Adesso non c’è alternativa. Ma c’è stata, e ci sarà di nuovo. Il cammino della società dovrà cambiare se non vogliamo ritrovarci ancora con le spalle al muro.
A proposito, il progetto Covax, pensato per aiutare i Paesi Poveri, rischia di fallire. Servirebbero subito almeno dieci milioni di dosi da donare. Prima noi, continua a ripetere l’Occidente, opulento e cieco. L’egoismo e l’indifferenza ci hanno portato a questo punto.
Marco Cianca