La mortalità a Taranto per tutte le cause aumenta dell’8-27% (a seconda dei quartieri), i tumori maligni del 5-42%, le malattie cardiovascolari del 10-28%, e le malattie respiratorie dell’8-64%. Lo afferma uno studio, sulla rivista dell’Associazione italiana di epidemiologia, con i dati della perizia epidemiologica per il gip del Tribunale di Taranto, secondo il quale le zone più a rischio sono quelle più vicine alla zona industriale e agli impianti e ai camini dell’Ilva, ossia il rione Tamburi, città vecchia, Porta Napoli, il Borgo, Paolo VI e anche il comune di Statte.
Lo studio, pubblicato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Firenze, dell’università di Napoli e del dipartimento di epidemiologia del servizio sanitario regionale del Lazio, punta i riflettori su una parte degli esiti della maxiperizia sul disastro ambientale dell’Ilva. Il lavoro esamina i quartieri di Taranto, ma anche i comuni di Massafra e Statte, e nella ricerca sono stati contemplati oltre 321.000 abitanti della provincia ionica (157.000 uomini e 164.000 donne).
Il risultato è che a Taranto, ed in particolare nei rioni che confinano con la zona industriale, ma anche a Statte, ex borgata del capoluogo, ci si ammala di più di tumore, in particolare stomaco, laringe, polmone e vescica. Ma eccessi rilevanti si registrano per patologie cardiovascolari, respiratorie e dell’apparato digerente. “Anche dopo aver tenuto conto del livello socio economico – scrivono i ricercatori – sono emersi tassi di mortalità e ospedalizzazione più elevati per alcune patologie per i residenti nelle aree più vicine alla zona industriale: Tamburi, città vecchia, Porta Napoli e Lido Azzurro, Borgo, Paolo VI e Statte. I quartieri più vicini alla zona industriale – concludono gli studiosi – presentano un quadro più compromesso rispetto a tutte le altre zone prese in considerazione nel lavoro di studio”.
Nel quartiere Paolo VI, in cui peraltro risiedono moltissime famiglie di operai dell’Ilva, gli uomini sono colpiti di più da tumori maligni, con un impressionante +42%, specialmente al pancreas e al polmone, e da patologie cardiovascolari con un +28%. Le donne dello stesso quartiere si ammalano di tumore al fegato, e soffrono di patologie cardiovascolari e dell’apparato digerente. Ai Tamburi si è inquadrato un eccesso negli uomini di tumori maligni, specie alla prostata, mentre nelle donne c’è un evidente eccesso di malattie cardiovascolari e renali.