Un vero e proprio coup de théâtre nelle elezioni legislative anticipate in Francia: contrariamente a ogni aspettativa, l’alleanza di sinistra Nuovo Fronte Popolare (Nfp) vince il secondo turno, infliggendo una dura sconfitta alla destra di Rassemblement national, guidata da Marine Le Pen e Jordan Bardella, premiata al primo turno, ma fermatasi ieri alle spalle anche di Ensemble, la formazione del presidente Emmanuel Macron.
Un risultato che regala al Paese un’Assemblea nazionale senza maggioranza. Tutti i partiti, infatti, sono lontani dalla maggioranza assoluta di 289 seggi, rendendo impossibile la formazione di un governo autonomo e aprendo spiragli di possibile ingovernabilità. Il tasso di partecipazione è stato del 66,7%, in aumento rispetto al primo turno, quando era già stato elevato (65%). Si tratta del livello più alto per un secondo turno dal 1997, anno in cui l’affluenza alle urne fu del 71,1% degli elettori.
Secondo i dati comunicati dal ministero dell’Interno e pubblicati su Le Monde, il Nuovo Fronte Popolare ha ottenuto 182 seggi, mentre i macronisti di Ensemble si sarebbero fermati a 168. Rassemblement national, invece, non è riuscito ad andare oltre i 143 seggi e dopo il successo al primo turno ha dovuto consegnare la vittoria al leader di Nfp, Jean-Luc Mélenchon.
“Il Nuovo Fronte popolare è pronto a governare”, ha detto Jean-Luc Melenchon, affermando che il suo schieramento si è dimostrato “all’altezza della circostanza storica. E a modo suo …ha salvato ancora una volta la Repubblica”, ha detto. Il presidente francese Emmanuel Macron ha “il potere di chiamare il Nuovo Fronte popolare a governare. Noi rifiutiamo i negoziati, Nfp è l’unica alternativa”.
“I nostri cittadini hanno chiaramente escluso la soluzione peggiore”, ha aggiunto Melenchon, ritenendo che “nessun sotterfugio, accordo o combinazione sarebbe accettabile” e rifiutandosi chiaramente e a chiare lettere di “avviare trattative” con il partito presidenziale.
“La sconfitta” del presidente francese Emmanuel Macron “è chiaramente confermata. Il presidente deve inchinarsi e ammettere questa sconfitta, senza cercare di aggirarla in alcun modo.
Questa mattina, intanto, il primo ministro uscente Gabriel Attal dovrebbe consegnare le sue dimissioni nelle mani del capo dello Stato. “Stasera nessuna maggioranza assoluta può essere guidata dagli estremisti”, ha detto il premier uscente alla luce dei risultati delle elezioni legislative francesi. “Credo che lo dobbiamo a questo spirito francese, così profondamente legato alla Repubblica e ai suoi valori”, ha aggiunto.
Dura la reazione del presidente di Rassemblement National, Jordan Bardella. Il presidente francese Emmanuel Macron “ha gettato il Paese nell’instabilità”, ha affermato sottolineando la “frustrazione di milioni di francesi” di fronte ai risultati. Bardella ritiene che “gli accordi elettorali gettano la Francia nelle braccia dell’estrema sinistra di Jean-Luc Mélenchon”.
Riferendosi alla svolta “più importante” per RN “in tutta la sua storia”, deplora “l’alleanza del disonore e le pericolose soluzioni elettorali che stasera privano i francesi di una politica di ripresa”. “Questa sera tutto comincia” ha detto e ripetuto.
Bardella ritiene che il suo partito sia “l’unica alternanza” di fronte ad un “partito unico” che va da Philippe Poutou a Édouard Philippe. Bardella ha assicurato inoltre che il partito di estrema destra “incarna più che mai l’unica alternativa” al “partito unico che si estende da Philippe Poutou a Édouard Philippe”.
“Il popolo francese – ha continuato – si è espresso e ha reso onore alla democrazia con questo alto tasso di partecipazione. Saluto la serenità dei francesi di fronte alle caricature. Nonostante una campagna segnata da alleanze innaturali, Rn realizza oggi la svolta più importante della sua storia”.
Marine Le Pen parla di un “progresso” di Rn alle elezioni legislative e dichiara che “la nostra vittoria è solo ritardata”. Mentre il partito di estrema destra è attualmente al terzo posto per numero di seggi in Parlamento, pur essendo stato il favorito.