La Fiom scende in campo contro la guerra in Ucraina lanciando una campagna straordinaria di assemblee nei luoghi di lavoro finalizzate a discutere i temi della pace. L’iniziativa sindacale andrà in parallelo alla partecipazione della Fiom alla marcia per la Pace Perugia-Assisi, cosi come alle molte manifestazioni pubbliche indette dall’Anpi per il 25 aprile, Festa della Liberazione, che quest’anno metterà al centro il tema della pace e del ripudio di ogni guerra, ovvero, sottolinea la Fiom, “come recita l’articolo 11 della Costituzione”.
“Mai come oggi è necessario il nostro impegno in tutte le iniziative che rivendicano la sospensione di ogni ostilità per mettere a tacere le armi, favorire il dialogo e quei processi diplomatici indispensabili per raggiungere una pace duratura”, spiega il sindacato dei metalmeccanici Cgil presentando l’iniziativa delle assemblee, per le quali sono stati già predisposti tre volantini che riassumono le ragioni della pace. I titoli: ”Fermiamo la guerra, costruiamo la pace”, ”Il lavoro crea, la guerra distrugge”, e infine, con un taglio più strettamente sindacale, ”Cambiare politica economica, rilanciare investimenti e spesa sociale”, affermando che la guerra ”rischia di amplificare le difficoltà persistenti e di riversare pesantemente sulle condizioni di vita e di salario di larghi strati di lavoratori in Italia e nel mondo”. e pertanto occorre un cambio di passo nelle politiche economiche del governo.
Nel volantino più specificamente riferito al tema bellico, la premessa ricorda che sia la Fiom che la Cgil si sono da subito mobilitate contro l’aggressione russa all’Ucraina, condannandola ed esprimendo solidarietà al popolo ucraino, attraverso aiuti umanitari e progetti di accoglienza per i profughi. Tuttavia, sottolinea il testo, ”restiamo convinti che la pace si costruisce attraverso un negoziato”, una iniziativa diplomatica di cui il governo Draghi e l’Europa dovrebbero farsi promotori per arrivare a un ”immediato cessate il fuoco e a una pace che garantisca la sicurezza all’Ucraina, alla Russia e all’Europa”. La Fiom considera ”gravissima e senza sbocco l’escalation militare in atto” e, insieme, “preoccupante e pericolosa” la decisione dei governi europei, a partire da quello italiano, di inviare armi all’Ucraina. “Così facendo – si legge – si incentiva il proseguire della guerra fino al rischio di utilizzo di armi nucleari, con il sacrificio di ulteriori vite umane, mentre si assiste a un pauroso vuoto di iniziativa politica e diplomatica, italiana ed europea, che faccia tacere le armi subito”.
Np