La Fiom Cgil, nel momento in cui in sindacati confederali discutono di un possibile accordo sulla rappresentanza, ha proposto a Fim e Uilm un’intesa in otto punti per superare la lunga fase di rottura degli ultimi anni.
Il primo punto propone il ripristino tra Fim, Fiom e Uilm, in via transitoria, del patto di solidarietà per la ripartizione dei seggi relativi all’1/3 nelle elezioni delle Rsu, anche in attesa di una diversa definizione della materia.
Il secondo prevede l’impegno a promuovere una campagna nazionale per le elezioni delle Rsu in un periodo da concordare.
Il terzo chiede la conferma delle prassi in atto, con cui si sottopongono a voto referendario da parte di tutti i lavoratori delle aziende interessate, le piattaforme e le ipotesi di accordo per la realizzazione di intese aziendali e o di gruppo. Referendum di mandato che può essere realizzato se indetto unitariamente, se deciso dalle Rsu o se richiesto da una sola organizzazione.
Il quarto punto chiede l’istituzione di un sistema raccolta dati nazionale sulle elezioni delle Rsu, a partire da una raccolta dati di ogni singola provincia.
Mentre il quinto propone un’iniziativa comune nei confronti di Federmeccanica per il riconoscimento dei diritti e delle agibilità sindacali, per come spettanti alle parti stipulanti del Ccnl e per le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative per numero di iscritti, per voti ricevuti nelle elezioni delle Rsu e nel rispetto degli accordi interconfederali in materia.
Nel sesto punto, si legge che la Fiom-Cgil, a fronte di ciò, decide di ritirare le azioni giudiziarie in corso su tali materie e di non intraprenderne delle ulteriori.
Ancora, nel punto successivo si legge, “pur rimanendo nella nostra categoria diverse posizioni di merito contrattuale, Fim, Fiom e Uilm considerano che il ripristino delle agibilità e dei diritti sindacali, siano una delle condizioni per la possibile costruzione di un corretto clima di relazioni che possa favorire, così, la ricerca di soluzioni condivise nella contrattazione collettiva anche nello spirito e nell’ambito quanto previsto dall’accordo interconfederale del 28 giugno 2011. Questo è ancora più necessario nell’attuale situazione di crisi che comporta una contrattazione intensa a difesa dell’occupazione”.
Infine, nell’ultimo punto, i metalmeccanici della Cgil propongono un’intesa perché “Fim, Fiom e Uilm si impegnino a ricercare la stipula di contratti collettivi nazionali di lavoro unitariamente condivisi, nei tavoli di trattativa a partire da aprile, rispettivamente con le Associazioni Cooperative, con Unionmeccanica-Confapi, con le associazioni delle imprese artigiane. (LF)
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