Si è tenuto oggi il convegno “Se non ora quando? Lavorazione, sostenibilità, concertazione”, organizzato dalla Fillea Cgil durante Marmotec 2012, la prestigiosa manifestazione internazionale di Carrara giunta alla sua 31ma edizione. Il convegno è stato aperto da Moulay El Akkioui, segretario nazionale Fillea, responsabile delle politiche del comparto lapidei, che ha
illustrato le proposte del sindacato per affrontare la crisi del settore lapidei e materiali estrattivi, agendo sulla leva della sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Per El Akkioui “ la green economy permette di produrre e sviluppare delle opportunità economiche ed occupazionali inattese una scommessa che può essere giocata solo se si punta all’innovazione”. “Tra i paesi industrializzati – ha ricordato – l’Italia è quello che ha cercato più di altri di competere nei mercati internazionali attraverso la riduzione dei costi e del lavoro, mentre in quei paesi dove si è investito in nuove tecnologie non solo si registrano livelli più alti dei salari reali, ma anche risultati in termini di competitività internazionale ben superiori ai nostri.”
Per il settore estrattivo, la Fillea avanza un pacchetto di proposte. Occorre, sostiene il sindacato, “recuperare un rapporto con il territorio che tenga conto di determinati criteri quali il monitoraggio e il quadro ambientale, l’individuazione di aree a rischio di crisi ambientale, l’elaborazione di valutazioni, strategie e programmazione delle attività estrattive”. “Allo stesso modo bisognerebbe elaborare bilanci periodici sull’impatto sociale e ambientale delle attività estrattive, concentrarsi soprattutto sulla sostenibilità invece che esclusivamente su fattori economici “
E per fare questo “occorre innanzitutto fare sistema e dare centralità ai distretti”. Punti cardine della proposta Fillea per un nuovo “Piano Strategico di Distretto” sono “la definizione delle politiche estrattive del distretto, puntando su marchio e rapporti di filiera; un sistema infrastrutturale, di trasporti, logistico e di smaltimento dei materiali di scarto di qualità ; la costituzione di Poli tecnologici come strumenti di servizio alle imprese mirati all’innovazione e ricerca; politiche di mercato adeguate; la qualità del lavoro e la sicurezza, che vuol dire formazione, risorse umane come punto di forza della produzione, e quindi buona occupazione, stabile e di qualità, per le nuove generazioni.” (LF)
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