La difesa dei diritti delle coppie di fatto può diventare una tema di confronto tra le parti sociali delle relazioni industriali. La Cgil ha scelto di dibattere con un incontro che si terrà domani a Roma nella sede di Corso d’Italia.
Su proposta e in collaborazione con l’Associazione Famiglie Arcobaleno l’iniziativa analizzerà la possibilità di superare le discriminazioni dei componenti di famiglie omoparentali, monoparentali e “di fatto” attraverso l’azione sindacale. Con l’obiettivo di rafforzare gli interventi nella contrattazione, di individuare buone prassi e strategie per una parità senza esclusioni, mettendo in primo piano i diritti dei figli.
Per la Cgil parteciperà la segretaria confederale Vera Lamonica, responsabile per il welfare. Il tema è tra quelli più controversi nel nostro paese tanto che, nonostante la parificazione dei diritti sia una realtà in moltissimi paesi europei, in Italia stenta a decollare. Nel mondo sindacale le posizioni sembrano non essere univoche. Se la Cgil è schierata a favore del riconoscimento dei diritti delle coppie di fatto, ma le iniziative concrete le conosceremo domani, non tutti i sindacati la pensano allo stesso modo. La Cisl in particolare sembra più concentrata ai diritti della famiglia tradizionale. Il segretario Confederale della Cisl, Pietro Cerrito, pur dicendosi contrario a tutte le discriminazioni dei diritti individuali, pensa che in momento in cui i diritti della famiglia, a seguito della crisi economica, sono sotto attacco anche nelle aziende non sia una priorità occuparsi di quelli delle coppie di fatto. Diversa la posizione della Uil. Il segretario confederale Carlo Fiordaliso si dice favorevole alla possibilità di utilizzare la contrattazione come strumento per garantire l’uguaglianza di diritti tra le coppie di fatto e quelle sposate. Più moderata la posizione dell’Ugl, che attraverso il suo segretario generale, Giovanni Centrella, fa sapere di essere disponibile a discutere il tema. (LF)