Nuova procedura di licenziamento alla Johnson & Johnson Medical Spa di Pomezia, azienda che conta più di 700 dipendenti ed è organizzata in varie divisioni (BiosenseWebster, Cerenovus, DePuySynthes, Ethicon, Mentor e Vision Care). È del 27 marzo il mancato accordo sulla procedura di licenziamento collettivo aperta dall’azienda per 31 persone a fronte di una riorganizzazione globale che arriva dalla casa madre. Ad annunciarlo in una nota sono le segreterie territoriali e regionali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil.
“Questi ulteriori licenziamenti – aggiungono i sindacati – fanno seguito a un’altra procedura che si è chiusa circa 6 mesi fa, nonostante l’attività e i carichi lavorativi continuino a crescere rendendo la qualità di vita e lavoro dei restanti dipendenti davvero insostenibile. I delegati sindacali aziendali di Cgil, Cisl e Uil hanno dichiarato che le lavoratrici e i lavoratori di Johnson & Johnson Medical non si ritrovano più in quello che è da sempre il cosiddetto ‘credo’ aziendale secondo il quale il posto di lavoro deve dare loro un ‘senso di sicurezza, scopo e realizzazione’. Johnson & Johnson Medical Spa è un’azienda nella quale i dipendenti hanno sempre creduto e alla quale hanno sempre dato il massimo impegno. Possibile che un’azienda in crescita di fatturato, che fa profitti, non possa prospettare ai propri dipendenti una soluzione diversa dal licenziamento?”.
“Al termine dell’incontro sindacale – concludono le segreterie – abbiamo dichiarato lo stato di agitazione e il blocco degli straordinari, sollecitando l’azienda ad applicare quei principi di responsabilità sociale ai quali si ispira pubblicamente. La trattativa continuerà con un tavolo aperto presso la Regione Lazio”.
e.m.