Italia fanalino di coda delle grandi economie europee e avanzate sulla competitività, inchiodata al 49esimo posto su 144 paesi nella classifica annuale stilata dal World Economic Forum. Una graduatoria in cui ancora una volta si vede sopravanzare da diversi paesi con cui solitamente non viene messa a confronto: la Penisola infatti fa peggio di Panama, Malta, Oman e Turchia (45esimo).
E guardando agli altri componenti dell’Ue riesce a piazzarsi davanti solo a economie ritenute molto deboli, come Bulgaria, Romania e Grecia. La Germania invece è quinta, la Francia 23esima e la Spagna 35esima.
Prima in classifica si conferma la Svizzera, paese dove ha sedo lo stesso Wef e dove ogni anno si svolge il forum annuale di Davos. Seconda Singapore e terzi gli Stati Uniti. All’opposto a chiudere la classifica, il paese giudicato meno competitivo al mondo si piazza la Guinea, dopo Chad e Yemen.
L’Italia risente di debolezze su molti degli aspetti chiave chiave valutati nella ricerca. Presenta criticità che spaziano dalle istituzioni all’ambiente macroeconomico, spiegano i ricercatori della Sda Bocconi Paola Dubini e Francesco Saviozzi, che hanno curato la parte dello studio del Wef relativa alla Penisola.