A partire dall’autunno scorso Umbria, Marche e Toscana la cosiddetta “Italia di Mezzo” hanno stretto un accordo di collaborazione per affrontare insieme la crisi. Con il patto del Sagrantino i tre presidenti Catiuscia Marini della Regione Umbria, Enrico Rossi della regione Toscana e Luca Ceriscioli della regione Marche, hanno deciso cooperare su sanità, welfare, internazionalizzazione delle imprese e occupazione giovanile, ma Italia di mezzo dovrebbe essere un brand che valorizzi tutto ciò che accomuna le tre regioni. L’obiettivo è quello di mettere in campo vere e proprie politiche coordinate, con incontri periodici delle rispettive giunte regionali. Lo scorso 17 giugno hanno anche firmato un protocollo d’intesa a Bruxelles dove avranno una sede comune per essere più forti anche in Europa.
I sindacati Cgil, Cisl e Uil delle tre regioni appoggiano l’iniziativa e rilanciano. Oggi si sono tenute tre differenti conferenze stampa nei tre capoluoghi regionali Firenze, Ancona e Perugia dove è stato presentato il documento “L’Italia di Mezzo: Rafforzare le omogeneità e rendere vantaggiose le differenze per cogliere una straordinaria opportunità di sviluppo”.
Secondo i sindacati “il progetto dell’ ‘Italia di mezzo’ può mettere assieme le persone, le intelligenze, i saperi, i sistemi di accoglienza, di inclusione, di coesione e tutela sociale, le risorse finanziarie dei programmi Europei di Marche, Toscana e Umbria” ed inoltre “in un contesto di economia aperta e di competizione globale, le regioni dell’Italia di mezzo possono contare su fattori di specificità che, se messi a sistema, possono esprimere grandi potenzialità”.