L’Italia è uno dei tre Paesi Ue che presentano “squilibri macroeconomici eccessivi”, secondo un rapporto publicato oggi a Bruxelles dalla Commissione europea. L’Esecutivo Ue sottolinea che “l’Italia deve contrastare un debito pubblico molto elevato e una competitività esterna debole. Entrambi gli aspetti, secondola Commissione, sono ascrivibili in ultima analisi al protrarsi di una crescita deludente della produttività e richiedono un intervento urgente e risoluto per ridurre il rischio di effetti negativi per l’economia italiana e per la zona euro”. L’elevatissimo debito pubblico e la debole competitività esterna sono entrambi radicati nella “prolungata situazione stagnante della crescita della produttività” e “richiedono un’attnezione politica urgante”, affermala Commissione, rilevando che “la necessità di un’azione decisiva per ridurre il rischio di effetti avversi sul funzionamento dell’economia italiana, date le sue dimensioni, e dell’Eurozona è particolarmente importante”. Il debito pubblico, inoltre, “è un pesante fardello per l’economia, in particolare nel contesto di una crescita cronicamente debole e di una tenue inflazione. Sarà una sfida importante raggiungere e mantenere un avanzo primario molto elevato, al di sopra delle medie storiche, e una crescita robusta del Pil per un periodo prolungato, cose entrambe necessarie per mettere il rapporto debito/Pil su un percorso stabile di discesa”, conclude l’Esecutivo Ue. Il rapporto della Commissione con gli “esami approfonditi sugli squilibri macroeconomici” delle economie nazionali dell’Ue riguardava inizialmente 17 Stati membri. Per 14 paesi, comprese Francia, Germania e Spagna,la Commissioneha confermato l’esistenza di “squilibri macroeconomici”, che sono “eccessivi” per Italia, Croazia e Slovenia. Per questi tre paesi, l’Esecutivo comunitario può raccomandare ora all’Ecofin di iniziare una nuova “procedura per squilibri eccessivi”, sulla base di una valutazione, che sarà fatta a giugno, dei loro programmi nazionali di stabilità e convergenza e dei programmi nazionali di riforme. Inoltre, sempre per questi tre paesi, e anche per Irlanda, Spagna e Francia,la Commissionecondurrà un monitoraggio specifico delle politiche attuate per correggere gli squilibri, con rapporti periodici al Consiglio Ue e all’Eurogruppo se necessario. Per Francia e Slovenia, infine, l’Esecutivo Ue ha anche adottato oggi delle raccomandazioni specifiche volte a correggere gli squilibri.
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