A febbraio 2012 l’indice destagionalizzato del clima di fiducia del settore manifatturiero scende a 91,5 da 92,1 di gennaio, toccando il valore più basso da novembre 2009. Lo rileva l’Istat, aggiungendo che l’indice scende anche nelle costruzioni di edifici; sale, invece, nell’ingegneria civile e nei lavori di costruzione specializzati
I giudizi sugli ordini peggiorano, mentre le attese di produzione migliorano e il saldo relativo alle scorte di magazzino aumenta. Nel dettaglio, evidenzia l’Istat, l’indice diminuisce da 93,8 a 93,5 nei beni di consumo, da 91,6 a 91,3 nei beni intermedi e da 90,1 a 88,6 nei beni strumentali. A livello territoriale il clima di fiducia del settore manifatturiero scende nel Nord-Ovest (da 96,6 a 95,6), scende nel Nord-Est (da 89,7 a 88,6) e nel Centro (da 91,4 a 91,3), ma migliora nel Mezzogiorno (da 86,2 a 87,9).
Quanto alle costruzioni, nel mese di febbraio l’indice destagionalizzato del clima di fiducia delle imprese del comparto resta sostanzialmente stabile (82,5 da 82,4 di gennaio). I giudizi sugli ordini e/o sui piani di costruzione peggiorano, ma migliorano le attese sull’occupazione.
A febbraio, invece, torna a salire l’indice destagionalizzato del clima di fiducia sia nelle imprese dei servizi, sia in quelle del commercio al dettaglio. L’istituto spiega che l’indice cresce da 76,7 a 79,1 nei servizi di mercato e da 78,7 a 81,4 nel commercio al dettaglio.
Nel dettaglio, nei servizi peggiorano sensibilmente i giudizi sul livello degli ordini, ma migliorano le attese relative alla medesima variabile e quelle riguardanti la situazione economica generale del Paese. Circa l’occupazione, migliorano le attese, ma peggiorano i giudizi e il saldo relativo all’andamento degli affari. Scendono anche le attese sulla dinamica dei prezzi di vendita.
Riguardo al commercio al dettaglio, che rialza la testa dopo una discesa ininterrotta che proseguiva da luglio 2011 e che aveva fatto registrare il minimo storico a gennaio, recuperano sia i giudizi sia le attese sulle vendite, mentre risulta stabile il saldo dei giudizi sul livello delle scorte di magazzino. Inoltre l’indicatore sale in entrambe le tipologie distributive del commercio al dettaglio, passando da 65,9 a 67,9 nella grande distribuzione e da 89,0 a 92,8 nella distribuzione tradizionale.