Secondo i dati comunicati dall’Istat, a settembre le retribuzioni contrattuali orarie sono rimaste ferme su mese e sono aumentate dell’1,4% tendenziale, mentre in nove mesi la retribuzione oraria media è cresciuta dell’1,4% su anno. Inoltre, le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dell’1,8% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione. Alla fine di settembre, sempre secondo l’Istat, la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è del 50,8% nel totale dell’economia e del 36,4% nel settore privato. L’attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è in media di 28,7 mesi per l’insieme dei dipendenti e di 15,6 mesi per quelli del settore privato. Complessivamente, i contratti in attesa di essere rinnovati sono 49 (di cui 15 appartenenti alla pubblica amministrazione) relativi a circa 6,5 milioni di dipendenti (di cui circa 2,9 milioni nel pubblico impiego). A fine settembre, erano invece in vigore 25 contratti collettivi nazionali per la parte economica pari al 49,2% dei dipendenti e corrispondenti al 47,4% del monte retributivo osservato (6,3 milioni di dipendenti). I settori che nello stesso periodo presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: alimentari bevande e tabacco (4,4%); agricoltura (3,7%); telecomunicazioni (2,5%).
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