La pressione fiscale del 2015 è scesa al 43,5%, in calo di 0,1 punti su base annua ma in rialzo di 0,2 punti sulla stima precedente. Lo rileva l’Istat. La correzione, spiega l’istituto, riguarda le operazioni connesse alla risoluzione della crisi delle quattro banche, secondo le decisioni assunte lo scorso 22 novembre. In particolare, le risorse affluite dal sistema bancario italiano al Fondo Nazionale di Risoluzione (pari a circa 2,3 miliardi di euro) sono state registrate nell’ambito delle imposte indirette (nello specifico “altre imposte sulla produzione”), mentre i fondi trasferiti dal Fondo stesso per coprire le perdite delle banche commissariate (pari a circa 1,7 miliardi) sono stati contabilizzati all’interno delle uscite in conto capitale. In conseguenza della revisione delle entrate, la pressione fiscale risulta rivista al rialzo di 0,2 punti percentuali.
Bce, Praet: abbiamo mostrato che non aspettiamo altri per agire
Per il componente del Comitato esecutivo della Bce, Peter Praet, la crisi di questi anni ha dimostrato che la tutela della stabilità dei prezzi da parte delle Banche centrali da sola non basta ad assicurare crescita sostenibile