Nel primo trimestre del 2015 il Pil, secondo la stima preliminare diffusa dall’Istat, è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente ma è risultato invariato rispetto al primo trimestre del 2014 (era -0,1%). L’Italia abbandona il segno meno, su base tendenziale, dopo 13 trimestri negativi.
La crescita congiunturale è la sintesi di un aumento del valore aggiunto nei comparti dell’agricoltura e dell’industria e di una sostanziale stazionarietà nei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) maggiore dell’apporto negativo della domanda estera netta.
Nello stesso periodo il PIL è aumentato in termini congiunturali dello 0,1% negli Stati Uniti e dello 0,3% nel Regno Unito. In termini tendenziali, si è registrato un aumento del 3,0% negli Stati Uniti e del 2,4% nel Regno Unito.
L’Istat ha inoltre rivisto anche la stima preliminare dell’inflazione diffusa in precedenza, comunicando che, nel mese di aprile, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, è aumentato dello 0,2% su base mensile e ha registrato, come nei due mesi precedenti, una diminuzione su base annua pari a -0,1%.
È il quarto mese consecutivo che l’indice generale registra una flessione su base annua. Ciò è dovuto al persistere dell’ampia diminuzione dei prezzi dei Beni energetici (-6,4%; era -6,5% a marzo), alla quale si sommano, ad aprile, i cali tendenziali dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-0,6%, da +0,5% di marzo), dei Servizi relativi all’Abitazione (-0,2%, da -0,1% del mese precedente) e di quelli relativi alle Comunicazioni (-0,1%, da +1% di marzo).