Frena l’economia italiana nel terzo trimestre dell’anno. L’Istat infatti stima che il Pil del terzo trimestre, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia rimasto invariato rispetto al trimestre precedente. Il tasso tendenziale di crescita è pari allo 0,8%. L’andamento del Pil nel trimestre è inferiore alle stime di consensus degli analisti che convergevano sullo 0,2%. Nel trimestre precedente il tasso di crescita era stato dello 0,2%. Il terzo trimestre ha avuto due giornate lavorative in più rispetto al trimestre precedente e lo stesso numero rispetto al terzo trimestre del 2017. La variazione congiunturale è la sintesi di un aumento del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca e dei servizi e di una diminuzione in quello dell’industria. Dal lato della domanda, la stima provvisoria indica un contributo nullo sia della componente nazionale (al lordo delle scorte), sia della componente estera netta. La variazione acquisita per il 2018 è pari a +1,0%. Nel terzo trimestre la dinamica dell’economia italiana è risultata stagnante – commenta l’Istat – segnando una pausa nella tendenza espansiva in atto da oltre tre anni. Giunto dopo una fase di progressiva decelerazione della crescita, tale risultato implica un abbassamento del tasso di crescita tendenziale del Pil, che passa allo 0,8%, dall’1,2% del secondo trimestre. Questa stima, che ha natura provvisoria, riflette dal lato dell’offerta la perdurante debolezza dell’attività industriale – manifestatasi nel corso dell’anno dopo una fase di intensa espansione – appena controbilanciata dalla debole crescita degli altri settori.
La stagnazione dell’economia italiana fa volare lo spread a 300
La razione dopo la diffusione dei dati Istat