Nel secondo trimestre 2019 l’indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche in rapporto al Pil è stato pari all’1,1% (1,3% nello stesso trimestre del 2018). Lo ha reso noto l’Istat.
Il saldo primario delle AP (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo, con un’incidenza sul Pil del 3,2% (+2,7% nel secondo trimestre del 2018).
Il saldo corrente delle AP è stato anch’esso positivo, con un’incidenza sul Pil del 2,3% (+2,0% nel secondo trimestre del 2018).
L’incidenza del deficit del conto delle Amministrazioni pubbliche sul Pil “è diminuita rispetto al corrispondente trimestre del 2018, grazie a una dinamica delle uscite meno accentuata di quella delle entrate (con incrementi rispettivamente del 2,0% e del 2,5%)”, è la spiegazione dell’Istat.
Complessivamente, nei primi due trimestri del 2019 le Amministrazioni pubbliche, hanno registrato un indebitamento netto pari al 4% del Pil, in miglioramento rispetto al 4,2% del corrispondente periodo del 2018.
Nei primi sei mesi del 2019, in termini di incidenza sul Pil, il saldo corrente e il saldo primario sono risultati negativi e pari il primo a -0,9% (-1,2% nel corrispondente periodo del 2018) e il secondo al -0,4% (-0,6% nello stesso periodo del 2018).
Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dello 0,9% rispetto al trimestre precedente, sia in termini nominali sia in termini reali. Tale incremento si è tradotto in un’analoga crescita del potere d’acquisto.
La propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stata pari all’8,9%, in aumento di 0,8 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.
“Il reddito disponibile delle famiglie – è il commento dell’Istat – ha segnato, dopo il calo della seconda parte dello scorso anno, un progressivo recupero, che grazie alla dinamica quasi nulla dei prezzi al consumo, si è trasferito in crescita del potere d’acquisto, con un’accelerazione nel secondo trimestre. La risalita del reddito si è tradotta solo in parte in maggiori consumi, mentre è aumentata la propensione al risparmio”.
Nel secondo trimestre la pressione fiscale è stata pari al 40,5%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Complessivamente, nei primi due trimestri del 2019, la pressione fiscale risulta pari al 38,6% del Pil, in aumento di 0,5 punti percentuali rispetto ai 38,1 del 2018.
TN