Il fatturato dell’industria a luglio è diminuito, al netto della stagionalità, dell’1% rispetto al mese precedente. Lo rende noto l’Istat, spiegando che flessioni si sono registrate sia sul mercato interno che su quello esterno. Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 23 come a luglio 2013), il fatturato a luglio è sceso dell’1,3% rispetto alle stesso mese dello scorso anno, con un calo del 2,2% sul mercato interno e un incremento dello 0,5% su quello estero.
Gli ordinativi all’industria, a luglio, hanno mostrato un calo dell’1,5%, dovuto a una flessione degli ordinativi esteri del 2,1% e a un calo dello 0,9% di quelli interni.
Su base tendenziale, l’indice grezzo degli ordinativi registra un calo dello 0,7%. L’incremento più rilevante si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+12,8%), mentre la flessione maggiore si osserva nella fabbricazione di macchinari e attrezzature (-6,2%).
Sempre in termini congiunturali, il fatturato all’industria a luglio ha registrato flessioni sia sul mercato interno (-0,9%), sia su quello esterno (-1,4%). Nella media degli ultimi tre mesi, l’indice complessivo è calato dell’1,3% rispetto ai tre mesi precedenti (-1,3% per il fatturato estero e -1,2% per quello interno).
Gli indici destagionalizzati per il fatturato segnano le maggiori flessioni congiunturali per l’energia (-5,8%) e per i beni intermedi (-1,2%). L’indice grezzo del fatturato cala in termini tendenziali dell’1,3%: il contributo più ampio a tale flessione viene dalla componente interna dei beni intermedi.
Per il fatturato l’incremento tendenziale più rilevante si registra nella fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedici (+7,8%), mentre la maggiore diminuzione riguarda la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-10,4%).
F.P.