Ad aprile il surplus commerciale con i paesi extra Ue è pari a +1,5 miliardi di euro, a fronte del disavanzo di 901 milioni dello stesso mese del 2012. Lo comunica l’Istat. Nello stesso mese l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici passa da +4,7 a +5,6 miliardi di euro e il deficit energetico si riduce da -5,6 a -4,2 miliardi di euro. Nei primi quattro mesi del 2013 il saldo commerciale con i paesi extra Ue è pari a +2,5 miliardi.
Nel mese di aprile entrambi i flussi commerciali con i paesi extra Ue registrano una flessione congiunturale: -0,3% per le importazioni e -0,7% per le esportazioni.
La flessione congiunturale dell’export riguarda tutti i principali raggruppamenti di beni, tranne i beni strumentali (+0,5%) e i beni di consumo non durevoli (+0,3%). La contrazione è particolarmente marcata per l’energia (-9,1%). Dal lato dell’import la diminuzione interessa tutti i principali comparti, a eccezione dei beni strumentali (+1,0%) e dell’energia (+0,9%).
“I dati di aprile confermano un quadro congiunturale di debolezza delle vendite all’estero: infatti, nell’ultimo trimestre – spiega l’Istat – la dinamica congiunturale delle esportazioni è negativa (-2,4%) e coinvolge tutti i principali raggruppamenti di beni; soltanto i beni di consumo non durevoli registrano un tasso positivo (+1,4%). Dal lato delle importazioni, la flessione congiunturale degli acquisti dall’estero negli ultimi tre mesi (-4,7%) risente in misura significativa della forte diminuzione dell’import di energia (-8,5%)”.
Ad aprile 2013 la crescita delle esportazioni rispetto allo stesso mese del 2012 (+6,0%) coinvolge tutti i principali comparti, eccetto l’energia (-1,2%).
Le importazioni registrano invece una marcata e diffusa flessione tendenziale (-10,3%), con cali particolarmente rilevanti per energia (-21,6%) e beni di consumo durevoli (-14,4%). Risultano stabili gli acquisti di beni di consumo non durevoli.
I mercati più dinamici all’export sono: Mercosur (+21,9%), Asean (+19,2%), Eda (+18,1%), Giappone (+13,1%), Opec (+11,6%), Russia (+6,7%) e Cina (+6,5%). Stati Uniti (-10,3%) e India (-10,8%) sono invece in marcata flessione.
La diminuzione delle importazioni è particolarmente rilevante per i beni provenienti dai paesi Opec (-34,0%) e dagli Stati Uniti (-16,0%).
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