A settembre l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie resta invariato rispetto al mese precedente e aumenta dell’1,9% nei confronti di settembre 2017.
Complessivamente, nei primi nove mesi del 2018 la retribuzione oraria media è cresciuta dell’1,4% rispetto al corrispondente periodo del 2017. Lo ha reso noto l’Istat.
Con riferimento ai principali macrosettori, a settembre le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dell’1,1% per i dipendenti del settore privato (+1,1% nell’industria e +1,0% nei servizi privati) e del 4,1% per quelli della pubblica amministrazione.
I settori che presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: attività dei vigili del fuoco (+9,8%), militari-difesa (+6,4%) e forze dell’ordine (+6,1%). Le variazioni tendenziali minori si osservano per la metalmeccanica e i servizi di comunicazione e informazione (entrambi +0,8%) e per gli altri servizi privati (+0,2%).
“Per il totale dell’economia, nel terzo trimestre del 2018 le retribuzioni contrattuali orarie – è il commento dell’Istat – sono stazionarie in termini congiunturali dopo la vivace crescita del periodo precedente. In termini tendenziali, i miglioramenti retributivi conseguenti al rinnovo contrattuale per la quasi totalità dei dipendenti pubblici portano a una crescita prossima al due per cento. Nel settore privato la dinamica tendenziale ha un profilo più regolare e mostra una decelerazione negli ultimi due mesi del trimestre che deriva da un marcato rallentamento della crescita retributiva nel settore dei servizi privati”.