A marzo il fatturato dell`industria, al netto dei fattori stagionali, è aumentato del 2,4% in termini congiunturali, registrando una dinamica positiva su entrambi i mercati (+2,6% quello interno e +1,8% quello estero). Si conferma così, a marzo, la crescita congiunturale del fatturato dell`industria, il cui livello, al netto dei fattori stagionali, tocca il valore massimo dall`inizio della serie storica, ossia gennaio 2000. Lo ha reso noto l’Istat.
Corretto per gli effetti di calendario, il fatturato totale cresce in termini tendenziali del 21,4%, con incrementi del 21,6% sul mercato interno e del 20,9% su quello estero. I giorni lavorativi sono stati 23 come a marzo 2021.
Nel primo trimestre l`indice complessivo è cresciuto del 4,7% rispetto al trimestre precedente (+ 4,3% sul mercato interno e +5,5% su quello estero).
Quanto ai raggruppamenti principali di industrie, a marzo gli indici destagionalizzati del fatturato segnano aumenti congiunturali per l`energia (+12%), i beni intermedi (+3,0%) e i beni di consumo (+1,9%), mentre i beni strumentali registrano una lieve riduzione (-0,5%).
Per quanto riguarda gli indici corretti per gli effetti di calendario riferiti ai raggruppamenti principali di industrie, si registrano incrementi tendenziali molto marcati per l`energia (+61,9%) e per i beni intermedi (+32,3%), più contenuti per i beni di consumo (+19,0%) e per i beni strumentali (+3,6%).
Con riferimento al comparto manufatturiero, gli aumenti tendenziali riguardano tutti i settori di attività economica, ad eccezione dei mezzi di trasporto.
tn