A gennaio il saldo della bilancia commerciale italiana ha registrato un surplus di 219 milioni. Il risultato – ha reso noto l’Istat – è la sintesi di un surplus con i paesi Ue (+452 mln) e di un deficit con i paesi extra Ue (-233 mln).
Rispetto al mese precedente, a gennaio si è rilevata una flessione per l’export del 2,5%, mentre a livello tendenziale il calo è stato del 4,2%, così come per le importazioni (sempre su base annua). La Russia (-36,7%) e paesi Mercosur (-24,0%) sono i mercati che hanno contribuito maggiormente alla flessione dell’export, mentre le vendite verso gli Stati Uniti sono state in forte crescita (+23,5%). Rilevante la diminuzione delle vendite di prodotti petroliferi raffinati (-32,6%).
Le importazioni da Russia (-40,2%) e paesi Opec (-23,3%) sono in forte contrazione. In forte calo l’import di petrolio greggio (-41,1%) e di prodotti petroliferi raffinati (-41%).
Sull`export italiano, secondo quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat, pesa il crollo del 37 per cento delle esportazioni di prodotti Made in Italy in Russia, per effetto congiunto dell`embargo sui prodotti agroalimentari e del forte rallentamento dell`economia con il deprezzamento del rublo.
Se i settori più colpiti sono chiaramente quelli interessati dall`embargo scattato il 7 agosto 2014, dopo le sanzioni europee, con il divieto all`ingresso di una lista di prodotti agroalimentari che comprende frutta e verdura, formaggi, carne e salumi ma anche pesce, perdite di quote di mercato considerevoli si registrano anche in altri importanti comparti, dal tessile ai mobili fino agli autoveicoli.
Nell`agroalimentare si sommano anche i danni indiretti dovuti alla perdita di immagine e di mercato provocata dalla diffusione in Russia di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il Made in Italy. Lo stop alle importazioni di frutta, verdura, salumi e formaggi dall`Italia ha infatti provocato nel paese di Putin – conclude la Coldiretti – un vero boom nella produzione locale di prodotti italiani taroccati, dal salame Italia alla mozzarella “Casa Italia”, dall`insalata “Buona Italia” alla Robiola Unagrande, ma anche la mortadella Milano o il parmesan Pirpacchi tutti rigorosamente realizzati nello stato ex sovietico.