Cresce ancora, a novembre, la fiducia delle imprese industriali. Lo rileva l’Isae, spiegando che l’indice considerato al netto dei fattori stagionali sale da 100,1 a 101,6 portandosi sui massimi dal marzo 2008. Stabili i giudizi sugli ordini e le scorte – aggiunge l’Istituto – mentre crescono nettamente le attese a breve termine sulla produzione; si stabilizzano anche i livelli produttivi correnti mentre migliorano le aspettative a breve termine riguardo l’andamento della domanda.
L’aumento della fiducia è concentrato nei beni intermedi e d’investimento, è invece stabile in quelli di consumo. Su base territoriale, la fiducia aumenta nel Centro-Nord ed è invece stabile nelle regioni del Mezzogiorno. Guardando infine agli andamenti per dimensione d’impresa, tra agosto e novembre la fiducia è migliorata nelle piccole imprese e ha invece subito una battuta d’arresto nelle medie e grandi imprese: più nel dettaglio, l’indice è salito da 96,5 (agosto) a 101 nelle piccole imprese, scendendo invece da 102,6 a 100,9 nelle medie e da 101,7 a 100,6 nelle grandi imprese.
Bene anche il settore delle costruzioni che sale ad ottobre per il quinto mese consecutivo, passando da 77,9 a 80,4. Migliorano i giudizi sui piani di costruzione, mentre le aspettative sull’occupazione subiscono un lieve deterioramento.
Dall’indagine emerge anche che la maggior parte degli intervistati continua a trovare ostacoli all’attività, anche se tale quota diminuisce rispetto allo scorso mese: ostacoli principalmente legati all’andamento insufficiente della domanda e a vincoli finanziari.
Il recupero della fiducia rivela andamenti differenziati a livello settoriale: l’indice recupera nettamente nel settore della costruzione di edifici e in quello dei lavori di costruzione specializzati mentre nel settore dell’ingegneria civile la fiducia è in lieve diminuzione.
Per i commercianti italiani la fiducia aumenta a novembre per il terzo mese consecutivo, portandosi da 101,7 a 102,5. L’aumento – spiega l’Istituto – è dovuto a un miglioramento dei giudizi e delle aspettative sulle vendite che si accompagna, tuttavia, a un nuovo accumulo delle scorte. Positive le aspettative sul volume futuro delle vendite, degli ordini e dell’occupazione. Sul fronte dei prezzi, continua a essere percepita in rallentamento la dinamica corrente e gli intervistati si attendono in attenuazione anche quella futura.
A scendere è invece la fiducia nei servizi di mercato. L’indicatore, al netto dei fattori stagionali è infatti sceso a 99,5, da 100,4 di ottobre. Il calo è dovuto al peggioramento delle attese su ordini ed economia nel suo complesso; recuperano, per contro, i giudizi sugli ordini. Differenze emergono a livello settoriale, aggiunge l’Istituto, precisando che l’indice migliora nei servizi alle imprese e altri servizi (a 98,9, da 97,6), grazie al netto recupero dei giudizi sugli ordini, e peggiora invece nei rimanenti settori attestandosi rispettivamente a 93,3 (da 94) nei trasporti e magazzinaggio, a 103,5 (da 103,9) nei servizi turistici, e a 98,9 (da 101,3) nei settori dell’informazione e comunicazione.
A livello territoriale, la fiducia cresce nel Nord Est (a 100, da 97,1), in seguito al recupero delle aspettative sull’economia italiana; l’indicatore scende, per contro, nelle altre ripartizioni attestandosi a 98 (da 100,9 nel Nord Ovest), a 99,8 (da 100,5) al Centro e a 102,2 (da 103,6) al Sud.
Tra le variabili non componenti l’indice – afferma infine l’Isae – recuperano sia i giudizi sull’andamento degli affari, sia giudizi e aspettative sull’occupazione. (FRN)