Il calo della fiducia dei consumatori a luglio “appare come una correzione fisiologica” e “non cambia il trend di ripresa del morale delle famiglie, coerente con un recupero della spesa per consumi”. Lo afferma il senior economist del servizio studi di Intesa Sanpaolo, Paolo Mameli, dopo i dati Istat secondo cui la fiducia è diminuita per il secondo mese consecutivo a luglio, a 104,6 da 105,6 di giugno.
“La flessione – spiega Mameli – è stata più marcata delle attese. Tuttavia, il livello resta superiore alla media storica (104,1)”. Il miglioramento della fiducia, però, “non si è per ora riflesso sui dati sulle vendite al dettaglio, che sono calate a sorpresa a maggio, di -0,7% mensile dopo l’aumento di 0,3% mensile segnato ad aprile. È il calo più marcato su base mensile da oltre un anno e mezzo. Anche su base annua – aggiunge – le vendite sono tornate inaspettatamente in territorio negativo, a -0,5% dopo l’impennata a +2,7% di aprile”.
“Il rallentamento tendenziale – sostiene l’economista – non sorprende visto che segnalavamo come il dato di aprile fosse ‘gonfiato’ in misura decisiva dalla Pasqua alta. Il dato è stato comunque peggiore del previsto e mostra la persistente debolezza della domanda. Tuttavia – conclude – solo con il dato di giugno si comincerà a vedere l’effetto del bonus fiscale entrato in vigore a fine maggio”.