Il settore del commercio sceglie di darsi regole a livello europeo per il telelavoro.
Malattie, ferie, diritti sindacali, sicurezza sul lavoro, ma anche attenzione a non far perdere al lavoratore i contatti sociali sono i principali aspetti inseriti nel testo siglato dalle associazioni di categoria e sindacali EuroCommerce e Uni- Europa.
Il settore occupa attualmente 23 milioni di lavoratori, pari al 16% del totale della manodopera nell’Unione europea, con una crescita esponenziale di quei lavoratori che da tempo hanno scelto di svolgere la loro attività davanti ad un computer direttamente dalla loro abitazione.
Complessivamente, in tutti i settori, oggi in Europa i telelavoratori sono già circa sette milioni.
Se questa scelta può essere una buona soluzione per un lavoratore in un determinato periodo della vita o perchè non può svolgere la sua professione nei locali dell’impresa, misure devono essere prese – si sottolinea nell’accordo – perchè sia mantenuto il contatto sociale con il posto di lavoro e con gli altri colleghi e perchè il telelavoratore possa conservare la sua qualifica professionale.
Per le ferie o per i periodi di malattia coloro che scelgono il telelavoro devono beneficiare degli stessi trattamenti di tutti gli altri lavoratori. Il telelavoratore ha inoltre diritto a svolgere la sua attività in un luogo sicuro e per questo, dal punto di vista delle tutela della salute, dovrà ottenere le stesse condizioni che hanno i colleghi nelle imprese.
Anche chi fa telelavoro deve, infine, poter partecipare a tutte le attività sindacali che riguardano la sua azienda o il suo comparto. Positivo il commento del commissario Ue al lavoro Anna Diamantopuolou la quale si è augurata che l’esempio del settore del commercio possa essere seguito presto anche da altri comparti.