Nell’area dell’euro, il Pil reale, dopo un’accelerazione in T3, si è stabilizzato in T4. Lo affermano l’Info, l’Insee e l’Isae nel consueto euro-zone outlook. La domanda interna è stata molto debole caratterizzata da consumi privati stagnanti e investimenti in flessione. Le esportazioni nette hanno fornito un contributo positivo alla crescita. Le prospettive per l’area rimangono modeste. Si prevede che il Pil reale cresca dello 0,2% in T1 e dello 0,3 e 0,2% rispettivamente in T2 e T3. L’affievolirsi dello stimolo fiscale, le condizioni ancora restrittive del credito e le condizioni negative del mercato del lavoro freneranno la crescita nell’orizzonte previsivo. Dopo un rimbalzo del 2,2% in T1, trainato dalla domanda estera, la produzione industriale è attesa decelerare in T2 e T3 (0,8% in entrambi i trimestri). Ci si attende per i consumi privati un andamento stagnante in T1 e una crescita marginale in T2 e T3. Si prevede, inoltre, che gli investimenti si riducano ulteriormente in T1 dello 0,5%, a causa delle condizioni climatiche avverse, e recuperino in T2 e T3 (0,3% e 0,2% rispettivamente). In base all’ipotesi che nei prossimi due trimestri il prezzo del petrolio si stabilizzi al livello di T1 (77 dollari al barile) e che il tasso di cambio dollaro/euro si deprezzi leggermente, da 1,39 in T1 a 1,37 in T3, le pressioni esterne sui prezzi determineranno una lieve accelerazione dell’inflazione (1,6% alla fine di T2). (LF)
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