La “profonda crisi” economica ha inevitabilmente un impatto “sul Pil e sull’occupazione” ma il sistema pensionistico resta “sostenibile se il Pil cresce e l’occupazione non cala”. Ad affermarlo il commissario straordinario, Vittorio Conti, in un’audizione nella commissione parlamentare di Controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale.
“Se il Pil e l’occupazione calano, ha sottolineato Conti, si può arrivare ad un punto in cui il sistema non è più sostenibile”. Nel “sistema pensionistico italiano, ha spiegato Conti, vediamo che c’è un peggioramento mentre nel lungo periodo c’è la tendenza a tornare in equilibrio”.
Per Conti, i continui tagli portenanno un abbasamento della qualità sei servizi ai cittadini. Lo scenario gestionale nel prossimo triennio, “si sarà raggiunto il limite massimo di produttività pro-capite media mensile del personale; esiste una oggettiva difficoltà a tendere nel mantenimento della qualità dei servizi erogati ai cittadini connessa soprattutto all’aumento delle giacenze e al prolungamento dei tempi di risposta”.