Da quanto emerge dall’Osservatorio sul precariato realizzato dall’Inps,sono 300mila i nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato nel settore privato tra gennaio e agosto rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Crescono anche i contratti a termine (+29.377), mentre si riducono le assunzioni in apprendistato (-11.744). In aumento anche le cessazioni (+46.537).
La variazione netta tra i nuovi rapporti di lavoro e le cessazioni, pari rispettivamente a 3.598.708 e 2.997.850, è di 600.858; nello stesso periodo dell’anno precedente è invece stata di 330.387. Le nuove assunzioni a tempo indeterminato nel settore privato stipulate in Italia, rilevate da Inps, sono state 1.164.866, il 34,6% in più rispetto all’analogo periodo del 2014. Le trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti di lavoro a termine, comprese le “trasformazioni” degli apprendisti, sono state 276.658 (l’incremento rispetto al 2014 è del 17,4%).
Pertanto, la quota di assunzioni con rapporti stabili sul totale dei rapporti di lavoro attivati/variati è passata dal 32,3% dei primi otto mesi del 2014 all’38,1% dello stesso periodo del 2015.
Inoltre, secondo l’Inps le nuove assunzioni a tempo indeterminato crescono poco al Sud. Nei primi otto mesi dell’anno il totale nazionale registra una crescita del 34,6% ma nelle regioni del Mezzogiorno l’incremento è ben sotto la media. Fanalino di codala Siciliacon una crescita di appena dell’11% sullo stesso periodo del 2014, +16,3% in Puglia e +17,3% in Calabria. In testa il Friuli Venezia Giulia con una crescita dell’84,5%. Bene anche l’Umbria dove i nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato aumentano del 61,6%. Incrementi oltre il 50% in Piemonte, Marche e Trentino, +39,3% in Lomardia e +40,8% nel Lazio.