Calano le domande di disoccupazione, ma in compenso vola la cassa integrazione straordinaria, in particolare quella nel settore industriale. Secondo l’Inps, nel mese di marzo sono state presentate 81 domande di Aspi, 21 domande di mini Aspi e 95.046 domande di Naspi. Nello stesso mese sono state inoltrate 353 domande di disoccupazione e 3.056 domande di mobilità, per un totale di 98.557 domande, il -27,3% rispetto al mese di marzo 2015 (135.491 domande).
E fin qui, tutto bene. Ma il discorso cambia quando si arriva ai dati sulla cassa integrazione: il numero di ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate è stato pari a 57,1 milioni, in calo del 6,2% rispetto allo stesso mese del 2015 (60,9 milioni), ma con alcune differenze non irrilevanti. Infatti, se le ore di cassa integrazione ordinaria autorizzate ad aprile 2016 sono state 15 milioni, contro i 19,5 milioni di aprile 2015, con una diminuzione tendenziale del 23,0%, decolla invece quella straordinaria: le ore autorizzate a aprile 2016 è stato pari a 39,0 milioni, registrando un incremento pari al 4,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, che registrava 37,2 milioni di ore autorizzate, e del 27,5% rispetto al mese di marzo 2016.
Un dato che i sindacati commentano negativamente. Guglielmo Loy, della Uil, afferma infatti: ” non possono non preoccupare i dati della cigs: la crescita di aprile su marzo, di oltre il 9%, e all`interno di essa della cassa straordinaria (oltre il 27%) segnalano che è ancora perdurante un forte disagio del nostro sistema produttivo, certificato, anche, dalla troppa leggera flessione rispetto allo stesso quadrimestre del 2015 (- 2,42%)”.
“Si tratta di chiari segnali che dimostrano come nel nostro Paese non sia in atto alcun consolidamento della ripresa e dell’occupazione, sostanzialmente ferma intorno all’11,5%, pur al netto dei circa 100 mila lavoratori assunti nel 2015 con l’esonero totale di contributi che non avrebbero avuto diritto a tale sgravio”.
Tornando ai dati sulla CIG diffusi oggi, per la Cgil “a causa della scelta sbagliata di diminuire sia la misura che la durata dell’ammortizzatore, prodotta dal d.lgs. 148/15 di cui urge una revisione sostanziale, il dato sulle domande di disoccupazione non potrà che aumentare nel breve termine. Se a ciò aggiungiamo i rischi di rallentamento per l’economia italiana segnalati dall’Istat nella nota mensile dello scorso 5 maggio – si aggiunge – non vi è certo da dormire sonni tranquilli”.
Di segno opposto il commento della Cisl, affidato al segretario Gianni Petteni, secondo il quale “puur se con un aumento tra marzo e aprile, dovuto soprattutto ad un preoccupante picco della cassa straordinaria, le ore di cig sono pressochè stabili nei primi 4 mesi dell`anno rispetto allo stesso periodo del 2015. Inoltre, nei primi tre mesi del 2016 le domande complessive di disoccupazione sono state il 28,2% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”.
Insomma, aggiunge Petteni, “anche se i dati sulla cassa integrazione sono ancora altalenanti si tratta di segnali incoraggianti dai quali partire per completare il quadro delle riforme: in particolare il Governo è ora atteso alla stretta finale sul decollo dell`Anpal e dei nuovi strumenti per le politiche attive del lavoro, a partire dal contratto di ricollocazione. Si tratta di strumenti che potrebbero dare un contributo a ridurre ancora la disoccupazione, soprattutto – ha concluso – offrendo sostegno a ai lavoratori espulsi dal mercato in questi anni di crisi”.