Si è conclusa la fase di discussione tecnica tra le parti sociali al ministero dello Sviluppo economico sulla vertenza Indesit.
Nell’ultimo incontro azienda e sindacati avevano deciso di lavorare su due tavoli separati: il primo sul piano industriale, il secondo sulla riorganizzazione di Indesit e sulla ricollocazione dei lavoratori dei siti di Brembate (Bergamo) e Refrontolo (Treviso).
L’incontro di oggi si è svolto sul primo punto. L’azienda ha fornito gli ultimi chiarimenti sul piano industriale, esaurendo le risposte a tutti i dubbi presentati dal sindacato sulla struttura dei costi, la riorganizzazione degli impianti del centro-sud dopo la chiusura dei due siti del nord.
Indesit ha illustrato ai sindacati una simulazione, condotta su richiesta delle stesse organizzazioni sindacali, che ipotizza una ristrutturazione dei siti di Brembate e Refrontolo, anziché la loro chiusura. L’azienda ha spiegato che con la ristrutturazione, anche abbassando i costi il più possibile, si riuscirebbe a recuperare solo 1 milione di euro rispetto ai 5 milioni di perdita. Inoltre l’operazione richiederebbe comunque circa 180 esuberi.
Per questo Indesit ha riconfermato la decisione di chiudere i due stabilimenti e di trasferire la produzione di Bergamo a Caserta e di Treviso a Fabriano. I trasferimenti porteranno pochissime nuove assunzioni aggiuntive, dal momento che in questi siti parte dei lavoratori è attualmente in cassa integrazione.
Il prossimo incontro è previsto il 10 novembre e verterà sulla ricollocazione dei 500 lavoratori a rischio. Indesit, nel corso dei precedenti incontri, aveva presentato l’advisor che si sta occupando della ricerca degli eventuali investitori. Mercoledì prossimo le parti sociali approfondiranno meglio la questione.
I sindacati di categoria sono pronti ad assecondare il piano industriale, qualora l’azienda garantisca soluzioni concrete in termini di tutela occupazionale.
Il segretario nazionale della Fim Cisl, Anna Trovò, esprime la sua preoccupazione riguardo all’insieme di strumenti che verranno utilizzati e all’impatto che avranno sulle difficoltà produttive di Indesit e sui problemi sociali, quali il reddito e l’occupazione. L’incontro del 10, dice, sarà importante per capire se ci sono o no le condizioni per un’intesa; si augura che il confronto riesca a dare risposte concrete a tutti i problemi.
Per il segretario nazionale della Fiom Cgil, Evaristo Agnelli, la soluzione alternativa alla ristrutturazione degli stabilimenti “dovrà essere vera e dovrà arrivare prima della cessazione, affinché siano ricollocati tutti i lavoratori”.
Anche il segretario nazionale della Uilm, Gianluca Ficco, ha ribadito la possibilità di un accordo solo se sarà garantita tutela occupazionale a tutti i lavoratori. Ha inoltre ricordato che sono finiti gli incontri tecnici e ora “dovrà iniziare la trattativa vera e propria”. (FRN)