Il Decreto sviluppo del governo Monti prevede il rinvio di un anno del termine per indire il bando di gara relativo alla privatizzazione della miniera del Carbosulcis e per la realizzazione del progetto integrato. Lo ha confermato l’assessore regionale sardo dell’Industria, Alessandra Zedda, durante un incontro con l’azienda, la Provincia del Sulcis e i sindacati, svoltosi stamane nella sede dell’assessorato.
“Questa proroga – ha affermato l’esponente dell’esecutivo – è un riconoscimento al valore strategico del progetto di cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica, e un’occasione per perfezionare la procedura per l’asta internazionale, alla luce del pronunciamento dell’Unione europea sull’aggiornamento del progetto CCS e sulla compatibilità degli aiuti statali. Un’ opportunità – ha aggiunto Zedda – non solo per rilanciare il sito minerario, ma soprattutto per creare un polo tecnologico sul carbone pulito di importanza internazionale, come sostenuto dal presidente Cappellacci presso le istituzioni ministeriali ed europee”.
All’ordine del giorno lo stato di attuazione della revisione del progetto e la riorganizzazione in termini di produzione della miniera. Il ministero dello Sviluppo ha accolto le indicazioni dell`Unione Europea in merito alle modalità di prelievo dell`incentivo, modificandolo con un meccanismo che riguarda i punti di interconnessione della rete elettrica, riferito quindi al KW e non più al KWH, mantenendo invariata la quantità di incentivo previsto dalla legge.
Per quanto concerne la capacità produttiva della miniera, è stato documentato che con una produzione pari a circa 800.000/1.000.000 tonnellate di carbone, la miniera sarebbe autosufficiente. Continuano le interlocuzioni tra la Regione, il management della società partecipata e l’Enel per la definizione dei termini del nuovo contratto. Al fine di raggiungere l’equilibrio di bilancio si lavora per risolvere le principali criticità, individuando nel mercato nuovi soggetti interessati alla cessione di ulteriori quantità di carbone.