Il presidente dell’Inail, Massimo De Felice, ha illustrato oggi a Roma, presso la Sala della Lupa di Palazzo Montecitorio, i dati 2016 relativi all’andamento degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali in Italia, i dati di bilancio dell’Istituto e i risultati più rilevanti conseguiti sul fronte degli investimenti, delle politiche in materia di cura, riabilitazione e reinserimento e delle attività e dei piani della ricerca.
I temi della relazione hanno riguardato prima di tutto i dati dell’Inail su infortuni e malattie professionali ai fini di una politica nazionale di prevenzione. I dati rilevano una situazione positiva rispetto all’anno di riferimento individuato nel 2012. Sono stati registrati 642 mila denunce di infortuni complessivi riscontrando un 14% in meno di denunce rispetto al 2012. Il 19% delle quali fuori dal contesto di lavoro ovvero in itinere, per raggiungere il posto di lavoro. Inoltre, si sono riscontrati 618 infortuni mortali accertati sul posto di lavoro di cui 230 donne e 411 uomini. Il dato rappresenta il minimo storico dal 2008 e una dimunuzione del 12,7% rispetto al 2015 e del 25% rispetto al 2012. Nel 2016 le denunce per malattia professionale sono cstate circa 60mila con un aumento del 30% rispetto al 2012 di cui solo il 33% sono state riconosciute come professionali . Il 64% della denunce riguardano malattie del sistema osteomuscolare.
Secondo l’Istituo attraverso gli open data si da più sostegno a politiche di prevenzione concrete che andrebbero estese ampliando la base-dati includendo anche i lavoratori che non sono assicurati con l’Inail “un impegno che è importante rinnovare”.
Anche il risultato finanziario dell’Isituto risulta essere positivo e pari a 1.497 milioni. Le riserve tecniche ammontano a circa 32 miliardi e 323 milioni, “coperte” per circa il 77% da liquidità (versata alla Tesoreria dello Stato, senza remunerazione). I principali dati del preconsuntivo 2016 indicano entrate di competenza per 10 miliardi e 877 milioni di euro e uscite di competenza per 9 miliardi e 379 milioni.
Per il futuro le intezioni dell’Inail sono diverse e ambiziose. Estendere prima di tutto le tutele di pari passo alle forme di lavoro che cambiano. Il lavoro agile, il crowd working, il lavoro su piattaforma necessitano di aggiornamenti sul tipo di malattie e infortuni legati a queste attività professionali, infatti “diventano ambigue le categorie tradizionali su cui è fondata la tutela” che andrebbero aggiornate. Inoltre, nell’ambito dell’accordo quadro con l’università La Sapienza di Roma si è istituito un master di secondo livello “Gestione integrata di salite e sicurezza nell’evoluziome del mondo del lavoro” che consente di sviluppare culture tecniche e saperi al servizio dell’Istituto. Un progetto che vede la partecipazione di diverse facoltà e che specializza il sapere ai fini di una migliore conoscenza delle matarie trattate dall’Istituto. E ancora con la legge dell’11 dicembre scorso l’Inail è stata autorizzato ad attivare delle sturt-up per lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi di alto valore tecnologico. L’Inail ha intenzione di costruire surt-up con finalità sociali che consentirebbero di innovare il processo produttivo realizzando una filiera completa dall’attività di ricerca all’alta tecnologia.
Infine, L’Inail sottolinea la sua caratteristica non solo di agenzia assicurativa ma di istituzione che produce ricerca, statistiche, strumenti di informazione e formazione, brevetti e progetti di prevenzione. Per questo motivo, altro obiettivo dell’Istituto è quello di modificare la governance che sappia gestire questa complessità razionalizzando i processi di lavoro, riducendo i livelli gerarchici, l’organizzazione del lavoro per obiettivi e lo snellimento dei processi decisionali. “E’ necessaria, inoltre – secondo l’Inail – la strutturazione adeguata delle funzioni di controllo quelle che la regolamentazione europea definisce funzioni attuariali, audit e di risk management”
Alessia Pontoriero