Il governo spagnolo del premier socialista Josè Luis Zapatero ha approvato oggi il progetto di riforma delle pensioni, che porta fra l’altro l’età del pensionamento da 65 a 67 anni. Lo ha annunciato dopo la riunione settimanale del consiglio dei ministri il vicepremier Alfredo Rubalcaba. Il progetto di riforma approvato dal governo, che sarà sottoposto all’esame del parlamento, è basato sull’accordo raggiunto ieri con le parti sociali, ha sottolineato Rubalcaba.
Il nuovo sistema entrerà in vigore progressivamente fra il 2013 e il 2027, ha precisato il ministro del lavoro Valeriano Gomez. L’età legale del pensionamento aumenterà durante questo periodo di un mese all’anno nei primi sei anni, poi di due mesi all’anno: nel 2027 sarà effettivamente di 67 anni. Come concordato con i sindacati, rimarrà possibile andare in pensione a 65 anni per chi avrà 38,5 anni di contributi. Il prepensionamento sarà possibile dai 63 anni in poi, ma con una riduzione della pensione. Il periodo di calcolo della pensione passerà progressivamente dagli attuali 15 anni a 25 anni nel 2023, aumentando in questo periodo di un anno ogni 12 mesi.
La riforma comprende anche un fattore di sostenibilità, ha precisato Gomez. Dal 2027 il meccanismo sarà rivisto ogni 5 anni e se necessario adeguato per garantirne la sostenibilità finanziaria. Il ministro del lavoro ha indicato che nei prossimi 15-20 anni il sistema pensionistico spagnolo sarà sottoposto al forte impatto dell’arrivo all’età del pensionamento delle generazioni del baby boom degli anni 1950 e 1960, le “più numerose della storia di Spagna”. (LF)
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