La Bce si prepara ad erogare la prima tranche di Tltro (Targeted Long Term Refinancing Operation), un finanziamento/prestito alle banche europee per far ripartire l’economia reale. Gli istituti di credito devono quindi comunicare alla Banca centrale quanta liquidità vorrebbero. Secondo le stime delgli analisti di Barclays, chiederanno un volume di 270 miliardi di euro di cui 114 miliardi per la prima assegnazione. L’importo iniziale di finanziamento della Bce ammonta a circa 400 miliardi di euro.
Per quanto riguarda le richieste dei nostri istituti di credito, arriverà in totale un gettito di circa 75 miliardi di euro. Gran parte delle richieste è ovviamente firmata dai big Intesa Sanpaolo e UniCredit. Per Intesa Sanpaolo circa 13 miliardi di euro. Intorno ai 15 miliardi per UniCredit ma solo la metà destinati al mercato italiano, il resto riguarda gli altri paesi del gruppo guidato da Federico Ghizzoni. Mps chiederà sei miliardi di euro.
Per capire l’incidenza che potrà avere il Tltro sull’economia reale bisogna fare qualche passo indietro, al Ltro. Tra il 2011 e il 2012 la Bce aveva effettuato prestiti al tasso dell’1%, immettendo nel sistema bancario dell’eurozona circa 1000 miliardi di euro per far ripartire l’economia reale. Non andò come previsto. I capitali rimasero in giacenza presso le banche, che li utilizzarono in buona parte per acquistare a loro volta titoli di stato. Ricordiamo che questi titoli dei paesi dell’unione, compreso il nostro, offrono un tasso di interesse superiore all’1%, pertanto le banche poterono effettuare operazioni speculative a basso rischio ottenendo profitto senza utilizzare denaro proprio.
Ma forse lo scopo era proprio quello di mantenere alti gli acquisti di titoli, per esempio per evitare l’innalzamento dei tassi sui BTP, considerata la bomba, che ancora ci portiamo appresso, dei famosi titoli avvelenati PIIGS. Ora la pancia delle banche è piena, ma l’economia reale langue. Il presidente dell’Eurotower Mario Draghi ha così pensato di riproporre un’altro finanziamento, stavolta non ricadendo sullo stesso errore, se di errore si può parlare, dato che è stata comunque raggiunta la stabilizzazione dei mercati dei titoli di stato e della solvibilità delle banche; senza contare che l’euro non è esploso.
Qui entra in gioco il Tltro, che altro non è che lo stesso finanziamento, con l’aggiunta di mirati vincoli rivolti alle banche (da qui l’aggiunta della parola “Targeted”, cioè “Mirati” a Ltro). Questi vincoli hanno il compito di forzare le banche ad utilizzare i fondi erogati dalla Bce per finanziare l’economia reale, cioè imprese e famiglie e non potranno utilizzare i soldi ricevuti nelle aste Bce per investire in strumenti finanziari e titoli di Stato, pena la restituzione entro settembre 2016 dei fondi.
Con l’avvio dei finanziamenti Tltro, la Bce inizierà ad espandere il proprio bilancio che è poco superiore ai 2mila miliardi di euro. Mario Draghi, anche in occasione dell’Eurogruppo, ha ribadito che la Bce punta a tornare a valori di inizio 2012 quando l’attivo ha superato i 3.100 miliardi di euro. L’allargamento del bilancio Bce non si vedrà tuttavia prima della primavera del 2015. A gennaio e febbraio 2015 dovranno essere rimborsati i finanziamenti erogati nel 2011 Ltro. Secondo S&P ad agosto il valore che le banche dell’Eurozona devono ancora rimborsare ammontava a 392 miliardi.
Emanuele Ghiani