Nel dicembre del 2019, un astrologo di moda, coccolato ospite televisivo, annunciò che stavamo entrando in un periodo bellissimo. È andata come sappiamo. Si difese affermando di essere stato male interpretato. Ora, imperterrito, annuncia tendenze positive per tutti i segni zodiacali, in particolare Ariete, Toro, Sagittario e Acquario. Ma anche Gemelli e Pesci. Bontà sua. E non da meno sono i colleghi che scrivono su giornali e riviste. Nessuno ama fare il profeta di sventura. Girolamo Savonarola finì sul rogo. I piagnoni erano antipatici anche nella Firenze del ‘400. Poi, chi crede che il proprio destino personale sia scritto nelle stelle e accompagnato dal transito dei pianeti, pretende, e merita, di essere illuso con stimolanti prospettive. Amore, lavoro, successo sono promesse che mandano avanti il mondo. E farle non costa niente. Con la salute, visti i tempi, è però meglio andar cauti.
“Buon anno vecchio”, al contrario, è l’augurio scaramantico di chi, considerato come stanno andando le cose, teme il trascorrere dei mesi. Il misoneismo applicato al tempo. Il rifiuto del futuro. D’altro canto, se si prevede il peggio, anche il minimo segnale positivo assume proporzioni confortanti. Chi pensa di uscire ancora sul balcone a cantare e ballare gridando “andrà tutto bene”? Quantomeno, porta sfortuna. I vaccini combattono la paura del domani, ma le varianti perpetuano l’incertezza.
Ma come sarà il 2022? Veniamo sommersi da articoli, inserti speciali e trasmissioni che cercano di rispondere a questa assillante domanda. In campo economico, sociale e politico, gli analisti, pur con caute previsioni e timidi annunci, si sforzano di indicare una lucetta in fondo al tunnel. La parola “ripresa” resta la più abusata. E gli oroscopi, nonostante le macroscopiche smentite, hanno ricominciato, senza alcun tentennamento, a diffondere ottimismo a piene mani. Gli aruspici cercano di riprendere il posto rubatogli dai virologi. E, in verità, ascoltare Branko è più divertente che pendere dalle labbra di Burioni.
L’interpretazione dei presagi ha accompagnato la storia dell’umanità. Ierofanti, stregoni e sciamani esaminavano le viscere degli animali o osservavano le costellazioni per trarre le loro profezie. Il legame tra le divinità stellari e l’ascendente personale accomunava tutte le antiche religioni, dai Celti ai Maya.
Ma la vera culla di queste credenze viene ritenuto il misterioso Egitto. Oroscopia, dal greco, vuol dire osservazione dell’ora della nascita. Ma il suono della parola ricorda Horus, il dio falco dei faraoni, il cui occhio destro rappresentava il sole e il sinistro la luna. Figlio di Iside e di Osiride, vendicò il padre ucciso dal fratello Seth, espressione del caos, e divenne portatore di armonia.
“Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che in alto è come ciò che è in basso, per fare il miracolo di una cosa sola”, recita la Tavola smeraldina, attribuita al mitico Ermete Trismegisto, il tre volte grande. La sua opera principale, il “Corpus Hermeticum”, è stata per secoli la fonte alla quale hanno attinto occultisti, maghi, alchimisti, imbroglioni. E astrologi.
Marsilio Ficino tradusse il manoscritto nel 1463. Mise così un importante mattone nella costruzione dell’Umanesimo e del Rinascimento. Lui stesso, Pico Della Mirandola, Giordano Bruno, Tommaso Campanella, Paracelso, Copernico, Galileo, Keplero, Tycho Brahe, Cartesio, Newton, Leibnitz: la ricerca sapienziale ed esoterica contribuì a rompere dogmi e tabù della Chiesa e fece da volano per la nascita della scienza.
E allora ben vengano le giocose effemeridi e i simpatici almanacchi del giorno dopo. Reagiamo anche così a due anni di paralisi emotiva. Le favole dello zodiaco come antidoto alla cupezza. Magari è un modo per allontanare i cattivi influssi. Se l’idea è quella dell’uno-tutto e dell’inscindibile rapporto tra noi e il cosmo, anche i ciarlatani che parlano delle congiunzioni tra Plutone ed Urano hanno una loro funzione. Per lo meno seminano speranza e allegria. Sono uno stimolo a guardare avanti.
Il colto Rob Brezsny, con la sua “astrologia del libero arbitrio”, pone questa domanda: “Per cosa vorresti congratularti con te stesso tra un anno?”. E già, perché alla fine il vero oroscopo è la nostra volontà.
Marco Cianca