Nel 2022 sono stati firmati 3 contratti della tornata contrattuale 2019-2021 (per circa un milione e duecento mila dipendenti): funzioni centrali è già entrato in vigore, mentre quelli della Sanità e delle Funzioni locali sono attualmente all’esame del Governo (MEF e Funzione Pubblica)
Sono in corso invece le trattative del Comparto Istruzione e Ricerca (Scuola, Università, Ricerca e Afam). Per quanto riguarda il Contratto della sanità, l’Aran ha già risposto alla seconda nota di rilievi del MEF e se la risposta sarà soddisfacente il contratto potrà essere portato in Consiglio dei ministri per l’approvazione. Successivamente dovrà essere trasmesso alla Corte dei conti per la certificazione della compatibilità economica e finanziaria (entro 15 giorni). A seguito della certificazione il contratto potrà essere sottoscritto definitivamente ed entrare in vigore. Speriamo che ciò possa avvenire nel mese di ottobre.
Anche per il contratto delle funzioni locali ci sono state delle osservazioni del MEF a cui l’Aran sta rispondendo. L’iter poi è lo stesso del contratto sanità.
Per il contratto Istruzione e ricerca le trattative sono serrate, ma essendo un contratto nel quale sono comprese 4 diverse sezioni ci sono dei tempi più lunghi. In ogni caso si sta procedendo a delle riunioni sugli ordinamenti del personale divise per i vari settori che compongono il comparto.
In base alle risorse stanziate nella legge di bilancio l’incremento complessivo per il personale docente è pari al 4,22% per un importo di euro 102,08 mensili. E’ noto su questo punto la contrarietà dei sindacati che ritengono non sufficienti le risorse finanziarie stanziate.
Per quanto riguarda i contratti delle aree della dirigenza è tutto fermo. L’Aran non ha ricevuto alcun atto di indirizzo da parte del Governo e dai Comitati di settore. Probabilmente il primo atto di indirizzo che arriverà sarà quello dei medici.
Antonio Naddeo