Il piano industriale di Fiat Chrysler Automobiles prevede 5 miliardi di euro di utili nel 2018, e 132 miliardi di ricavi, con investimenti del piano quinquennale a 55 miliardi.
L’amministratore delegato di Fca Sergio Marchionne, riassume in 5 punti il piano. Il primo punto è il focus sui marchi premium, con la Maserati (target per 75 mila unità vendute al 2018) e il rilancio dell’Alfa Romeo. Il secondo punto prevede cautela nel mass market in Europa. La terza priorità è Jeep, che Marchionne vuole rendere un “marchio davvero globale”. E dopo due anni record, il numero uno di Fiat e Chrysler se ne aspetta un terzo con il 2014 che secondo le stime dovrebbe concludersi con vendite per un milione di unità. Saranno 1,9 milioni di unità nel 2018.
L’a.d. di Fiat e Chrysler ha sottolineato come la Fca “ha le risorse e il potenziale” per raggiungere il target di 7 milioni di veicoli venduti nel 2018 “senza richiedere e senza fondersi con nessun altro competitor”. E infatti Marchionne si aspetta la salita di almeno un gradino nella classifica mondiale, dove attualmente Fiat-Chrysler risulta il settimo produttore.
Il quinto e ultimo punto è finanziario. “Abbiamo le risorse per eseguire il piano”. Entro il 2018, il gruppo sarà “quasi libero da debito” e con margini “equivalenti a quelli di gruppi rivali”.
Il piano però non convince i mercati. Il titolo Fiat cede in Borsa l’8,5% a 7,7500 euro dopo essere stato in asta di volatilità. Finora, nel corso della seduta Fiat, ha toccato un minimo a 7,7050 euro.