Continuano gli scioperi alla Powertrain Technologies di Torino, l’ex stabilimento Iveco, dopo la decisione unilaterale della Fiat di portare da 15 a 17 i turni di lavoro a partire dal 18 maggio. Si è interrotta così una trattativa iniziata sei mesi fa, quando l’azienda ha aperto un tavolo di confronto con i sindacati allo scopo di aumentare i livelli produttivi. Con una proposta precisa: 103 milioni di euro di investimento per il biennio 2008-2009 e 100 assunzioni di giovani in cambio dell’introduzione di due nuovi turni. Le modifiche non investono la lunghezza degli orari, ma la loro distribuzione: i turni 16 e 17, ovvero sabato mattina e pomeriggio, coinvolgono 600 addetti, pari al 20% dello stabilimento, che restano impiegati a 40 ore grazie al riposo compensativo da spalmare nei giorni della settimana.
La trattativa con Fim, Fiom e Uilm è apparsa subito difficile: molti incontri, con frequenza discontinua, senza mai trovare un punto di sintesi. Da qui la scelta del Lingotto di partire con la nuova turnazione, che viene spiegata dal portavoce dell’azienda, Franco Sodano: “I sindacati non rispondevano, continuavano a prendere tempo e noi dovevamo sbloccare la situazione”. La revisione dei turni, prevista dal contratto nazionale, non è piaciuta però ai lavoratori: le assemblee hanno respinto il nuovo regime, è partita la fase di mobilitazione.
In realtà il nodo centrale riguarda la busta paga. Il sabato lavorativo già esiste nello stabilimento, sottolineano i sindacati, e i lavoratori non vogliono perdere la maggiorazione salariale che deriva dagli straordinari. “Accogliamo la richiesta di flessibilità – spiega Antonio Sansone, segretario generale della Fim Torino – ma respingiamo la riduzione di retribuzione”. Dopo la tornata di scioperi i metalmeccanici si diranno disponibili a riaprire il negoziato e avvertono: la Fiat non ha violato i parametri del Ccnl ma “deve comunque riflettere, perché la competitività va costruita con il consenso dei lavoratori”. L’azienda ha già specificato che il piano complessivo per il reparto meccanica è vincolato al via libera dei sindacati sui nuovi turni; e al momento le richieste non sono state accettate, ma neanche respinte del tutto. Nei prossimi giorni il dialogo riprenderà in un clima delicato, sintetizzato così da Sodano: “Non si può perdere questa possibilità di sviluppo, altrimenti l’impresa può decidere di rivolgersi altrove per cercare un’altra occasione”.
8 maggio 2008
Emanuele Di Nicola