L’ Ilva chiude Taranto e tutti gli stabilimenti che Taranto rifornisce d’acciaio. Lo ha annunciato l’azienda dopo aver comunicato ai sindacati lo stop immediato di mezzo stabilimento pugliese. Con una nota l’azienda ha disposto a partire dal turno serale la sospensione di tutte le attività lavorative negli impianti dello stabilimento siderurgico tarantino che non sono sottoposti a sequestro.
Dura la risposta dei sindacati. Fim, Fiom, Uilm scrivono in una nota congiunta che “la situazione che si sta venendo a creare per tutto il gruppo Riva è gravissima e necessita di risposte chiare e immediate da parte del governo.”
“L’annuncio – si legge – da parte dell’azienda che intende mettere in libertà tutti i lavoratori dell’area a freddo dello stabilimento di Taranto (circa 5.000 persone), che per lo stabilimento di Genova c’è materiale ancora solo per una settimana e per quello di Novi Ligure per due settimane, e a cascata Racconigi, Marghera e Patrica, rende necessario che il governo, dopo l’approvazione dell’Aia, dica a chiare lettere se vuole salvaguardare un patrimonio industriale e occupazionale essenziale per il Paese.”
I sindacati annunciano che se non arriverà una convocazione presso la Presidenza del Consiglio nelle prossime ore, decideranno di proclamare uno sciopero nazionale di tutto il gruppo per giovedì 29 novembre con manifestazione sotto Palazzo Chigi, a Roma. (LF)