Il coordinamento sindacale unitario (Fim Fiom Uil) rigetta il piano aziendale, perché “interviene esclusivamente sul costo del lavoro e la riduzione dei salari”.
Nella vicenda che riguarda il colosso svedese dell’elettrodomestico c’è in ballo il futuro dei quattro stabilimenti italiani che impiegano oltre 6 mila lavoratori e solo in Veneto, a Susegana (Treviso) ben 1.641 addetti.
“Non possiamo accettare quel piano, non conosciamo le ragioni che stanno alla base dei tagli, ha dichiarato il segretario della Fim Cisl del Veneto, Maurizio Geron, e il 17 febbraio, quando ci sarà il nuovo incontro al ministero dello sviluppo economico, vogliamo capire cosa intendono mettere sul tavolo, in termini di risorse, le Regioni dove si trovano i quattro stabilimenti. Non intendiamo avviare trattative con pregiudiziali sugli stabilimenti e con tagli occupazionali. Il sistema Electrolux si regge se tutti gli stabilimenti producono, se ne salta uno anche gli altri sono destinati a seguire la stessa sorte”.
Per sostenere questa posizione, il coordinamento ha avanzato la proposta alle segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm di organizzate nelle prossime settimane una manifestazione di tutto il gruppo davanti allo stabilimento friulano dove lavorano circa 1.000 tra operai ed impiegati (per 120 dei quali la direzione aziendale ha già dichiarato l’esubero) ed una manifestazione a Roma.