Un passo avanti per la Uilm, mentre la Cisl invita la Fiom a non far saltare l’accordo. Così due dei principali sindacati commentano l’esito dell’incontro tra organizzazioni sindacali e Fiat svoltosi oggi all’Unione industriali di Napoli sul futuro dello stabilimento di Pomigliano.
A giudizio di Lina Lucci, segretario generale della Cisl Campania “sulla Fiat i tempi stringono e se qualcuno negherà a Pomigliano una storica opportunità di rilancio si aprirà un conflitto sociale e sindacale insanabile”. “Vi è la possibilità, sottolinea la sindacalista, di portare a casa un risultato fino a pochi mesi fa insperato, investimenti per oltre 700 milioni di euro, la produzione di nuove autovetture e più soldi in busta paga per i dipendenti in cambio di maggiore flessibilità”.
Per il segretario generale della Uilm Campania, Giovanni Sgambati, è stato fatto un “passo in avanti significativo”, perché – spiega – per la prima volta tutti e quattro i sindacati hanno considerato conclusa la fase dell’approfondimento. Il leader della Uilm, Rocco Palombella, ha dichiarato: “lo stanziamento di 700 milioni di euro per lo stabilimento campano è soggetto a un accordo sindacale che la Uilm è intenzionata a determinare, perché condivide il piano industriale presentato da FIAT a investitori e sindacati lo scorso 21 aprile a Torino”.
“L’aumento produttivo è positivo, ma siamo di fronte a mille contraddizioni che non autorizzano facili illusioni”. Così Federico Bellono, segretario generale della Fiom torinese, commenta i sabati lavorativi annunciati oggi dalla Fiat alla Powertrain di Mirafiori.
«La cassa integrazione – prosegue Bellono – aumenterà nei prossimi mesi in altri reparti dello stabilimento torinese. Questo conferma che il piano di Marchionne è di prospettiva, ma richiede un confronto vero su quello che succederà nel prossimo futuro. Il problema – sottolinea Bellono – è capire in quale maniera si arriva al 2014. L’aumento produttivo, del resto, viene comunicato nel giorno in cui la Fiat patisce perdite importanti in Borsa e il giorno successivo ai dati di mercato che segnalano un calo delle quote”. (FRN)