Come previsto, il consiglio dei ministri ha approvato un decreto che abroga le norme sui voucher e sugli appalti, oggetto dei due referendum indetti dalla Cgil, che quindi a questo punto decadono. Ovviamente, per far si’ che la Cassazione archivi definitivamente la consultazione popolare occorre che il decreto sia convertito in legge; ma su questo punto il governo potrebbe anche porre la fiducia, sbrigando cosi’ la pratica in poche settimane.
Quella del governo, ha detto il premier Paolo Gentiloni nella conferenza stampa dopo il Cdm, “è una decisione che libera il tavolo da una discussione ideologica che non ci avrebbe aiutato, che non ridimensiona ma conferma l’impegno per regolare in modo moderno e avanzato il mondo del lavoro”. Gentiloni ha spiegato che dal punto di vista piu’ ‘’politico’’ la decisione e’ stata presa “nella consapevolezza che l’Italia non aveva certo bisogno nei prossimi mesi di una campagna elettorale su temi come questi. Dividere il Paese – ha aggiunto – sarebbe stato un errore e un danno per l’Italia. La nostra decisione azzera la situazione, sgombra il tavolo e in un certo senso apre una fase nuova”
E tuttavia, ha aggiunto il premier, uno strumento per regolare il lavoro occasionali e’ comunque necessario: pertanto, sara’ avviato un confronto con le parti sociali, sindacati e imprese, per individuarlo. “Useremo le prossime settimane – ha detto Gentiloni – per rispondere a una esigenza che certamente l’eliminazione dei voucher non risolve, e cioè di uno strumento serio di regolazione del lavoro saltuario e occasionale nella consapevolezza che quello strumento si era gradualmente deteriorato, aveva gradualmente modificato le intenzioni iniziali per quali era stato introdotto e quindi non era certo quello lo strumento attraverso il quale si poteva dare una risposta efficiente e moderna alle necessità di lavoro saltuario e occasionale. Avevamo una risposta sbagliata, o che nel tempo si era rivelata sbagliata, a una esigenza giusta e a quella esigenza giusta ci rivolgeremo con un confronto con le parti sociali e il Parlamento per l’individuazione di strumenti efficienti e moderni per regolare il lavoro saltuario e occasionale. Lo cominceremo a fare nelle prossime settimane basandoci sul tavolo del lavoro presieduto dal ministro Poletti”.
Il decreto approvato dal consiglio dei ministri, oltre ad eliminare i voucher, ripristina integralmente la responsabilità solidale tra committente e appaltatore: “Con riferimento alla disciplina in materia di appalti di opere e servizi – si legge in un comunicato di Palazzo Chigi – il provvedimento mira a ripristinare integralmente la responsabilità solidale del committente con l’appaltatore nonché con ciascuno degli eventuali subappaltatori, per garantire una miglior tutela in favore dei lavoratori impiegati”. L’abolizione del voucher avrà una fase transitoria, fino al 31 dicembre 2017, nella quale si potranno smaltire i buoni lavoro gia’ acquistati.