“L’operazione di cessione – scrive la Filcams Cgil in una nota – non è ancora stata chiusa, anche se da diverse fonti di stampa è trapelata la notizia che tra le due offerte presentante, Orogroup Spa dovrebbe aver prevalso sul gruppo Uvet”.
“A un passo dall’avvio della stagione estiva – dice il sindacato – ancora non si hanno notizie ufficiali sul futuro del grande tour operator, sul mantenimento dell’occupazione sia strutturale che stagionale e molte strutture ricettive rischiano di non aprire, mettendo così a rischio molti posti di lavoro”.
“È il caso, ad esempio, – denuncia la Filcams – dei villaggi di Finale Pollina in Sicilia e Santo Stefano in Sardegna, per i quali non si hanno notizie di apertura da parte della amministrazione straordinaria di Valtur o della sede milanese”.
Per queste motivazioni, nonostante la convocazione per la mattina del 7 giugno al ministero dello sviluppo Economico, le organizzazioni sindacali hanno deciso di confermare il presidio già organizzato per lo stesso giorno.
Valtur, tour operator italiano che fa capo alla famiglia Patti, il 13 ottobre 2011 aveva depositato l’istanza per richiedere l’amministrazione straordinaria (Legge Marzano) a causa dei troppi debiti.
L’Azienda ha particolarmente risentito della crisi dei Paesi del Maghreb che ha limitato i flussi turistici in Tunisia ed Egitto, e, nonostante le 22 strutture recettive in Italia e all’estero e un fatturato di circa 200 milioni di euro, ha un indebitamento di 303,6 milioni di euro. La Valtur ha circa 2mila dipendenti in Italia.(LF)
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