I lavoratori dei cantieri navali di Palermo hanno detto no alla riproposizione della cassa integrazione proposta da Fincantieri. Per questo motivo la Rsu Fiom ha deciso di proclamare uno sciopero di quattro ore a fine turno per domani e uno sciopero di otto ore per sabato contro la cig. Una misura ingiustificata, secondo la Fiom, dato che Fincantieri ha ricevuto ordini che possono saturare i cantieri fino al 2025.
In polemica anche con gli altri sindacati e il referendum, il segretario della Fiom di Palermo, Angela Biondi, dichiara: “Apprendiamo dalle dichiarazioni di Fim e Uilm che i lavoratori del Cantiere Navale di Palermo avrebbero scelto “volontariamente” di andare in cassa integrazione. I fatti, però, a nostro avviso sono diversi. In questi giorni, nelle assemblee e anche individualmente, abbiamo ascoltato ben oltre il 50 per cento dei 300 operai e capi prodotto che, ribadiamo, saranno gli unici a essere coinvolti dalla cassa. Il no che ne è emerso è stato totale”
“Innanzitutto – continua la Biondi – non comprendiamo la scelta di far votare anche gli oltre 150 lavoratori che non saranno coinvolti dalla cassa nemmeno per un minuto e poi stando ai numeri, se ha votato quasi il 56% degli “aventi diritto”, i 201 sì, corrispondono a meno del 44% della platea. Quindi il 56% dei lavoratori ha detto no o votando o, come a noi risulta dalle assemblee, non votando perché hanno ritenuto strumentale il quesito. Non capiamo come si possa, anche alla luce di questi risultati, affermare di avere il consenso dei lavoratori del cantiere di Palermo”.
“Siamo fortemente convinti che il nostro stabilimento sia in grado di affrontare, come ampiamente dimostrato fino ad oggi, qualsiasi tipo di lavorazione – dichiara la Rsu Fiom di Fincantieri Palermo – Non capiamo quindi perché Fincantieri abbia deciso di utilizzare nuovamente l’ammortizzatore. La posizione della Fiom è stata chiara e coerente fin dall’inizio, già ad aprile, e anche in sede di rinnovo del contratto integrativo abbiamo lanciato l’allarme sullo scarico di lavoro che ci sarebbe stato a novembre. La nostra posizione è stata anche accompagnata da scioperi e mobilitazione per chiedere una ripartizione equa dei carichi di lavoro in tutti i cantieri. Fincantieri invece – conclude la Rsu-Fiom – in barba ai sacrifici fatti dai lavoratori con i turni 6×6 e agli impegni assunti, ha ignorato le nostre richieste e avviato le procedure di cig”.