“Contratto a tempo indeterminato e tutele essenziali per tutti, ma nessuno deve essere inamovibile perchè il diritto del lavoro non può più garantire l’inamovibilità”. Così il giuslavorista e senatore del Pd, Pietro Ichino, ha riassunto la sua proposta alla conferenza nazionale del lavoro del Partito Democratico in corso a Genova.
Per Ichino, “a chi perde il posto di lavoro occorre garantire continuità di reddito, contribuzione previdenziale e investimenti sulla formazione. Questa è l’architettura della sicurezza del lavoro nella globalizzazione – ha aggiunto Ichino – questo può essere il nuovo diritto del lavoro universale”.
Landini ha criticato “chi ha inventato la precarizzazione e non può quindi dare ricette”. “Se si riferiva a me, ha sbagliato bersaglio – è stata la replica di Ichino -. Combatto il dualismo nel mercato del lavoro e propongo una sostanziale universalizzazione dal ’96. C’è molta più protezione sostanziale nel nostro disegno che nella situazione attuale, in cui più di metà dei lavoratori dipendenti in Italia è esclusa dall’applicazione dello statuto dei lavoratori”.
Per Ichino, “la proposta di Fassina di parificare i contributi previdenziali va nella direzione giusta ma non basta per risolvere il problema di questa divisione tra protetti e non protetti. In questo paese i muratori vengono assunti con la partita Iva, nelle case di cura come nelle case editrici non si assume un dipendente regolare da anni”. (FRN)
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