Dodici ore di sciopero di qui a metà giugno, con tanto di manifestazioni regionali, più due sabati consecutivi di sciopero degli straordinari e delle flessibilità. Sono queste le iniziative di lotta proclamate oggi unitariamente dalle segreterie nazionali di Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil. Nella cronaca della trattativa per il nuovo contratto dei metalmeccanici, la data del 24 maggio si conquista così un posto di rilievo. Perché questo è il giorno in cui il conflitto entra in scena in modo massiccio nell’ambito di un negoziato che si trascinava ormai stancamente e senza visibili vie di uscita.
L’annuncio delle iniziative di lotta è stato dato, a fine mattinata, al termine dell’ennesimo incontro a delegazioni ristrette che si è svolto, a Roma, al primo piano della palazzina laterale alla sede di Confindustria, posta all’angolo tra viale dell’Astronomia e viale Tupini. A incaricarsi della dichiarazione di sciopero, sono stati direttamente i segretari generali dei tre sindacati confederali della maggiore categoria dell’industria, e cioè Marco Bentivogli (Fim), Maurizio Landini (Fiom) e Rocco Palombella (Uilm). “Dopo sei mesi di trattativa – sostengono i sindacati – Federmeccanica è ferma di fatto sullo schema proposto lo scorso 22 dicembre.” Di fronte a questa situazione, Fim, Fiom e Uilm ritengono che “non ci sia più tempo da perdere” e che sia “necessario intensificare la mobilitazione con iniziative nei luoghi di lavoro e sul territorio”.
Vediamo dunque come si articola il “pacchetto” di iniziative di lotta oggi annunciato. Otto delle dodici ore di astensione dal lavoro saranno utilizzate per organizzare gli scioperi che si svolgeranno, su base regionale, fra giovedì 9 e venerdì 10 giugno. Ciò significa che, in alcune regioni, le aziende metalmeccaniche si fermeranno il 9, mentre in altre il 10. La durata di questi scioperi (otto ore, come si è visto) consentirà ai sindacati di organizzare, negli stessi giorni, anche delle manifestazioni regionali. E’ poi ancora allo studio dei sindacati la possibilità che in alcune regioni del Mezzogiorno, con particolare riferimento alle Isole, e cioè a Sicilia e Sardegna, lo sciopero venga posticipato alla settimana successiva.
Le altre quattro ore di sciopero vengono invece consegnate dai sindacati nazionali alle strutture locali, affinché vengano utilizzate, con una gestione articolata, essenzialmente per assemblee o altre iniziative volte a informare i lavoratori sulle motivazioni dell’iniziativa assunta da Fim, Fiom e Uilm. Ma non basta. Sabato 28 giugno sarà effettuato un primo sciopero degli straordinari e delle flessibilità. In pratica, nelle fabbriche in cui si lavora il sabato, indipendentemente dal fatto che si tratti di una giornata lavorativa inserita nel calendario annuo grazie a una gestione flessibile dell’orario ordinario, o di situazioni in cui si ricorre saltuariamente allo straordinario, i sindacati chiamano i metalmeccanici ad astenersi dal lavoro. La stesso tipo di iniziativa sarà replicata sabato 11 giugno.
Il 20 aprile scorso, per la prima volta dopo otto anni, i sindacati dei metalmeccanici avevano già effettuato un primo sciopero nazionale unitario di quattro ore per turno. Dopo questa giornata di astensione dal lavoro, gli incontri di vertice a delegazioni ristrette sono ripresi il 6 maggio, ma l’incontro ha visto le parti sulle stesse posizioni registrate in precedenza. Oggi un nuovo nulla di fatto. Di qui, secondo i sindacati, la necessità di intensificare il conflitto.
@Fernando_Liuzzi